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Il Punto | 04 novembre 2025, 15:47

Replica di Lucio Sardi al nostro editoriale sui Granatini

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del consigliere comunale di Avs

Replica di Lucio Sardi al nostro editoriale sui Granatini

Riceviamo oggi e pubblichiamo il comunicato stampa di Lucio Sardi consigliere comunale di Avs a replica del nostro 'Punto' pubblicato due giorni fa sulla nostra testata sulla vicenda dei Granatini. Anche se si tratta di un documento prolisso e contenente alcuni passaggi che mettono in dubbio la nostra professionalità lo pubblichiamo per amore di quella libertà di espressione che noi abbiamo sempre strenuamente difeso. Nel merito della vicenda senz'altro ci ritorneremo. E comunque non ci resta, purtroppo, che essere compiaciuti, per aver, ancora una volta, colto nel segno

Caro direttore

Il clima di insofferenza e, in alcuni casi, di intimidazione che sta subendo - in questo periodo storico - il settore dell'informazione è decisamente preoccupante e rappresenta uno dei segnali più evidenti di involuzione della democrazia nel nostro paese.

Da tempo, la presidente del consiglio Meloni e buona parte della maggioranza si sottraggono al confronto con la stampa ritenuta "nemica", agiscono con raffiche di querele strumentali per intimidirla (Report e Ranucci ne hanno ricevute decine) e ritengono di poter sostituire la libera informazione con la propria propaganda veicolata sui social.  Anche a livello locale, l'attività di informazione e di approfondimento degli organi di stampa rappresenta una funzione preziosa per consentire ai cittadini di costruirsi così una idea consapevole sui fatti, anche della politica. L'editoriale del direttore della testata “La voce di Imperia” sulla vicenda dei Granatini del 2 novembre rientra quindi in questa funzione, che andrà sempre difesa ove venisse messa in discussione o limitata.

Essendo però stati direttamente chiamati in causa in quell'articolo, come attori di una difesa politica d'ufficio di un interesse privato legato "familiarmente" alla politica, vogliamo fornire al direttore una riflessione per ribadire - se ce ne fosse bisogno - che noi "rossoverdi" ci esprimiamo liberamente nel merito senza farci condizionare o imbarazzare da alcun interesse.

Lo abbiamo fatto denunciando in particolare gli interessi speculativi edilizi (sull'area ex ferriere e in futuro nell'ex Agnesi, sulle aree dell'ex scalo ferroviario di Oneglia e sul progetto di completamento del porto turistico) che questa amministrazione comunale ha assecondato o promosso.

Lo abbiamo fatto, anche con posizioni articolate, sul tema ambientale della forestazione urbana, sulla quale siamo favorevoli di principio, ma di cui abbiamo contestato il progetto messo in atto dall'amministrazione. Lo abbiamo fatto anche commentando il comportamento dell'amministrazione comunale sulla vicenda dei Granatini, che la maggioranza - in alcune situazioni - ha usato strumentalmente in ragione del coinvolgimento familiare di un esponente dell'opposizione, ma sulla quale - proprio in quanto siamo liberi e non condizionati nell'esprimerci - abbiamo ritenuto di dare un giudizio pubblico.

Il primo atteggiamento dell'amministrazione Scajola sulla questione Granatini è stato muscolare nel bocciare il progetto di riqualificazione del privato, attivando addirittura una procedura di esproprio per realizzarvi un molto discutibile parcheggio. Un piglio che avrebbe invece dovuto utilizzare contro gli interessi speculativi di quel Colussi che, mancando a impegni formalmente assunti sul mantenimento dello stabilimento dell'Agnesi, ha umiliato i lavoratori e impoverito l’economia cittadina, ricevendone però in premio proprio quella speculazione sulle ex ferriere che avrebbe dovuto essere condizionata al mantenimento della fabbrica. La seconda fase - decisamente più ragionevole ma meno giustificabile dopo aver portato la procedura di esproprio a un voto in consiglio comunale - è quella emersa in questi giorni con un accordo definito equilibrato e proprio da parte di una amministrazione che, su questa vicenda, di equilibrio ne ha dimostrato poco.

Il nostro giudizio si è pertanto concentrato su questa insensata schizofrenia dell'amministrazione, non spiegabile in termini logici e che ha esposto la città a costi pagati dai contribuenti e rischi di contenzioni.  Quanto al giudizio sulla qualità del progetto di riqualificazione di quell'area, che il direttore di La voce di Imperia giudica uno scempio e che ci accusa immotivatamente di essere accorsi a difendere, proviamo a ragionare sui dati attualmente in nostro possesso.

Nella sostanza, abbiamo saputo dal sindaco che si è arrivati ad autorizzare un progetto del privato di riqualificazione dell'area con il mantenimento di 1500 metri cubi degli edifici attualmente presenti, autorizzandone la destinazione a uso abitativo, la realizzazione di 30 parcheggi privati pertinenziali e la concessione gratuita al comune di 16 posti auto pubblici a rotazione. Tra le informazioni rese note dal sindaco, c'è quella che il progetto prevede l'autorizzazione per 23 alloggi, che, considerando che sull’area in oggetto sono stati consentiti 1500 metri cubi di fabbricati, rendono evidente (dato che una casa di soli 40 metri quadri occupa almeno 120 metri cubi) che debbano riferirsi anche a edifici già esistenti.

Pur trattandosi di informazioni parziali, il fatto che il direttore de “La voce di Imperia” possa ritenere di ritrovarsi in questo caso di fronte “all'ennesimo scempio, o meglio stupro urbanistico" per la città, è legittimo e segno che a suo giudizio se ne stiano già compiendo molti.Meno legittimo è che delle forze politiche (i cosiddetti rossoverdi di AVS) che su questi temi fanno da tempo battaglie, spesso inascoltate, possano in questa vicenda essere ingiuriate con una facile demagogia qualunquista che le dipinge come parte di "elite che si proteggono a danno della città".

Definirci in qualche modo parte o difensori di "vecchie consorterie" che "mirano più al mantenimento dei propri interessi anziché allo sviluppo con dinamiche di stampo feudale" è più ridicolo che insultante, perché una critica così pesante, dovrebbe fondarsi su un minimo di credibilità.

Caro direttore, qualora la pratica urbanistica del progetto dei Granatini dovesse necessitare di approvazione da parte del Consiglio Comunale, potrà misurare nei fatti la libertà di giudizio che il nostro gruppo ha sempre avuto nel rispetto dell'interesse pubblico. Una condizione di indipendenza da qualsiasi interesse che ci consentirà di votare nel merito, liberi da ogni condizionamento, compreso quello del sensazionalismo giornalistico grossolano che emerge dal suo editoriale di 22 righe, povero di argomenti e strabordante di giudizi.

P.s.: cogliamo l'occasione di segnalarle pubblicamente la difficoltà che viviamo nel vedere regolarmente negata la pubblicazione, sulla testata da lei diretta, dei nostri comunicati dato che, degli ultimi quindici, solo uno ne è stato ritenuto "degno".Come ci ha spiegato in uno scambio privato, si tratta di una scelta editoriale che non contesteremmo se vedessimo applicata a tutte le altre forze presenti in consiglio. Avremmo però piacere che l’esercizio di tale - comunque legittima - scelta giornalistica, venisse svolta con la professionalità che richiederebbe una così nobile arte, professionalità che non riteniamo di rinvenire nel suo editoriale sui Granatini. Ci auguriamo che questo nostro rilievo possa essere accolto come un utile confronto e riflessione sul tema dei rapporti tra politica e giornalismo, sulla cui reciproca indipendenza si misura una parte importante della condizione delle democrazie moderne.

Diego David

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