Decima e ultima puntata. L'OROLOGIO.
L'interno dell'elegante appartamento appare buio, la sagoma di una donna molto signorile saluta cordiale i due sull'ingresso, dicendo solo:
"Buongiorno" questa parola suona in maniera completamente diversa dal suo significato, e a pronunciarla è... Marina, la vedova di Dei.
“Buongiorno signora” ora la donna rimane in silenzio, “sa perché siamo qua?”
“Avete concluso le indagini?”
"Direi proprio di sì!" Poi, Forti le mostra le foto dell'orologio del marito, sul retro un'incisione recita:
“Fino alla fine. Marina”.
“Prima di morire suo marito è riuscito a comunicare con me indicandomi il suo polso sinistro”.
“Ma questo non vuol dire niente, non vorrete accusarmi sulla base di questa fantasia!” afferma con tono deciso e irriverente la donna.
“Anche io inizialmente non ho dato peso a questo gesto, ma quando ho visto la scritta ho collegato tutto. Lo ha ucciso per gelosia. Il padre di Francesca, l'amante di suo marito, l'ha chiamata e l'ha messa a conoscenza della loro relazione. Lei ha organizzato tutto: ha preso il taglierino in cantiere a Imperia dove lavorano i muratori, che di solito lo usano per aprire i sacchi di cemento. Lo ha portato a casa e lo ha contaminato col sangue di quella piccola ferita che suo marito aveva sulla gamba. Poi ha messo in atto l'aggressione, usando un altro taglierino. Studiando le mie abitudini, sapeva che io, come sempre, sarei andato a correre dietro la chiesa di Santa Matilde e quindi sarei stato un ottimo testimone. Non c'era nessuna macchina scura, nessun muratore, solo lei che con quella lama ha sgozzato suo marito. Ovviamente si è sporcata di sangue, ma chiunque lo avrebbe attribuito a un tentativo di aiuto alla vittima. Ha nascosto l'arma nella sua borsa, in seguito l'ha fatta sparire, e ha recitato la parte della moglie disperata. Ma in realtà aveva già pianificato di recarsi, nelle ore seguenti, al cantiere di Imperia per il depistaggio. Sapendo che la vecchia auto scura del muratore era parcheggiata nei pressi con i finestrini sempre aperti, visto il caldo infernale di questi giorni, ha nascosto con facilità il primo taglierino con le impronte digitali dei muratori e il sangue della vittima.
Inoltre, fatto anche questo determinante, Neri mi ha già confermato il vostro colloquio telefonico, quello in cui la metteva a conoscenza del tradimento".
“E allora? Tutte belle ipotesi, ma non vedo nessuna prova”.
“Mi dispiace signora, ha commesso un grosso errore”
“Sarebbe?”
“Sul taglierino ritrovato nell'auto sono ben presenti le impronte dei due albanesi e il sangue, ma è presente anche un altro elemento: polvere di cemento”.
“Quindi?”
“Di quella polvere si sarebbe dovuta trovare traccia nel taglio alla gola, ma niente. Dalla perizia del medico legale non risulta presenza di cemento. Ciò significa che non è quella la lama che ha ucciso”.
Dopo un breve silenzio pieno di sofferenza.
“Era un bastardo! Dopo una vita insieme, aveva perso la testa per quella scema, spendendo cifre astronomiche!”
“Preziosi, la accompagni al comando".
“Signorsì capitano!”
Poco più tardi…
“Capitano, ho riletto il rapporto del medico, non parla affatto di cemento sulla lama”.
“Tenente, a volte gli inganni servono per nascondere la verità, altre per farla emergere". Forti pronuncia queste poche parole accompagnandole con uno dei suoi rarissimi quanto contagiosi sorrisi.
Fine.






