È entrata ufficialmente in vigore dal 1 maggio la nuova macrostruttura organizzativa della Provincia di Imperia. Il riassetto prevede una riduzione delle figure dirigenziali da sei a quattro. La riorganizzazione, illustrata in una nota dal presidente Claudio Scajola, punta, secondo l'ex ministro, "alla razionalizzazione delle risorse e alla modernizzazione dell’Ente".
Scajola motiva il taglio come una naturale conseguenza della riforma Delrio, che ha ridotto le competenze delle Province, portando l’Ente imperiese ad allinearsi alle altre realtà liguri: “La Provincia di Savona e quella della Spezia hanno oggi due soli dirigenti. Noi abbiamo scelto di mantenere un numero leggermente superiore in vista di una possibile futura riacquisizione di competenze”.
Il Presidente definisce il percorso "frutto di un confronto trasparente con le organizzazioni sindacali", sottolineando che il ridimensionamento dirigenziale è solo una parte di una riorganizzazione più ampia. “Stiamo rafforzando i ruoli intermedi, avviando un ambizioso piano di assunzioni e puntando sulla riqualificazione del personale con percorsi formativi mirati”, aggiunge.
Tuttavia, nella nota ufficiale non vi è alcun riferimento alle due figure escluse dalla nuova struttura: Patrizia Migliorini e Mauro Balestra, entrambi dirigenti di lungo corso. Né viene commentata la riconferma di Michele Russo, nonostante sia prossimo al pensionamento.
A far discutere è anche la composizione stessa del nuovo assetto dirigenziale: tre dirigenti amministrativi e un solo tecnico. Una sproporzione che appare difficilmente giustificabile per un Ente le cui competenze residue, dopo la riforma Delrio, sono per lo più di natura tecnica: gestione di strade provinciali, edilizia scolastica, ambiente, ciclo dei rifiuti, servizio idrico, autorizzazioni e controlli su cemento armato e infrastrutture.