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Attualità | 25 maggio 2025, 07:37

Violenza economica, psicologica e fisica in provincia di Imperia: donne aiutate e supportate dal centro antiviolenza ISV (Foto e video)

"Nel nostro territorio le vittime di violenza sono più italiane che straniere", dice la psicologa Roberta Rota

"Le donne che vengono al centro antiviolenza scoprono di essere vittime di violenza perché prima non ne avevano la piena consapevolezza. Se ne rendono conto dopo una serie di passaggi, durante i quali si riapproprino di quella che era la loro vita e capiscono che erano dipendenti da un ciclo di violenza, dove il loro maltrattante le dominava usando la razionalità e il potere per schiacciarleL'uomo era una persona che non aveva cura delle loro emozioni e dei loro sentimenti e spesso le derideva per quello che provavano. Scoprono, alla fine, che ce l'avevano messa tutta e che non avevano proprio niente di sbagliato. C'è un'enorme differenza tra conflitto e violenza. Molto spesso la violenza viene legata a forme di conflittualità ma nel conflitto c'è sempre un interscambio e un ascolto mente nella violenza non c'è ascolto, c'è solo distruzione e annientamento" - dice Roberta Rota, psicologa e responsabile provinciale del Centro Antiviolenza ISV, che significa “Insieme Senza Violenza” ma anche “Imperia, Sanremo, Ventimiglia”, l'unico accreditato da Regione Liguria in provincia di Imperia.

Un luogo sicuro in cui le donne vengono ascoltate, aiutate, sostenute e dove possono trovare sollievo e supporto senza giudizio o pregiudizio. Uno spazio protetto in cui vengono accompagnate, da personale femminile qualificato e specificatamente formato, in un percorso consapevole di fuoriuscita dalla situazione di violenza, di rinascita e di riconquista di libertà, della propria autonomia e dignità. "La donna è vittima di violenza fisica, psicologica e di un sistema culturale. Molto spesso, infatti, vede le emozioni come qualcosa di poco valore a cui bisogna resistere a oltranza, però la resistenza è qualcosa di negativo, perché impatta e porta alla negazione di un problema. Se ci sono meccanismi di messa in potere, di dominanza, di non ascolto, di violazione di sentimenti, di non riconoscimento della fragilità dell'altro che chiede aiuto e viene deriso, la donna si trova in uno stato di estrema confusione" - afferma la psicologa - "Peggio ancora se ci sono dei figli. La donna sente tantissimo il senso di famiglia, un concetto che si è perso tantissimo. La famiglia è una squadra ma non può esserla se all'interno di un progetto matrimoniale la donna è stata vittima di violenza perché la progettualità comune è stata violata, è stato tradito il giuramento di fiducia, di fede, d'amore, di comprensione che era stato fatto. Una donna vittima di violenza si sente tradita in quello che era un giuramento che lei pensava di dover difendere. Se una donna si dovesse trovare in una situazione di violenza la invito ad affidarsi al centro antiviolenza che è un luogo di non giudizio, dove le operatrici prima di fare supporto psicologico cercano di far fronte a una serie di contingenze di quotidianità: aiutare la signora ad avere la giusta competenza emotiva, a leggere quello che sta succedendo nella giusta chiave. Nonostante tutto la donna è sempre innamorata. Cerchiamo di farle capire ciò che è venuto a mancare. Uno dei lavori principali che si fa al centro di violenza è, infatti, quello di cercare di smontare certi meccanismi, andare a lavorare su quelli che sono i concetti di trauma, dare appoggio e sostegno psicologico sulla quotidianità, sul 'qui e ora'. E' un luogo sicuro in cui non sono giudicate ma sono accompagnate nel loro percorso di consapevolezza. Aiutiamo la signora ad avere supporto attraverso una rete di servizi con la quale siamo costantemente in collegamento: polizia, carabinieri, consultorio. Forniamo consigli e assistenza legale. E' fondamentale sapersi muovere e non essere sprovvedute. Ogni servizio è completamente gratuito e garantisce l'anonimato e la massima riservatezza. Troveremo insieme, mano nella mano, la strada migliore ma saranno sempre loro a sceglierla. Non si deve avere paura di chiedere aiuto".

Vi sono diversi tipi di violenza: economica, psicologica e fisica. All’interno del Centro Antiviolenza I.S.V. si possono ricevere gratuitamente servizi quali assistenza legale, supporto psicologico, partecipazione a gruppi di auto-mutuo aiuto, sostegno all’autonomia abitativa e all’inserimento lavorativo e inserimento in struttura protette in caso di emergenza. "Una donna riesce a comprendere di essere vittima di violenza quando vi sono delle dissonanze all'interno del suo stato mentale, dove inizia a stridere quello che è stato il suo percorso d'amore con quella persona, quindi, inizia a porsi delle domande" - sottolinea la dottoressa Rota - "All'interno di queste domande, molto spesso, iniziano a prendere consapevolezza emotiva. Molte di loro chiamano il centro antiviolenza per fare un colloquio pre conoscitivo, sostanzialmente per chiedere cosa facciamo e ci raccontano la loro storia. C'è sempre un racconto che parla di una mancata competenza emotiva su quel problema. Dal racconto si capisce che l'uomo le priva l’indipendenza economica e, quindi, deve far riferimento al partner per qualsiasi esigenza, per sé o per i figli, e diventa così più facilmente controllabile. Il partner controlla in modo ossessivo quello che spende la donna, ogni aspetto della gestione della vita quotidiana. Spesso l'uomo mette in dubbio la stabilità psicologica della donna ripetendo frasi per sminuirla, come ‘non sei all’altezza della situazione’; ‘non sei bella’; ‘guarda come ti conci’; ‘ti credi intelligente?’; ‘pensi di essere una buona madre?’; ‘ma lo vedi che i tuoi parenti sono tutti antipatici?’, ‘come si fa ad andare d’accordo con i tuoi, sono tutti matti’, ‘non mi piacciono le amiche che frequenti’. Si tratta di una violenza così sottile e invisibile che spesso la vittima stessa non se ne accorge. La donna spesso è, infatti, solo consapevole parziale di quello che sta vivendo perché è stata messa in dipendenza. Si sente sola, confusa, spaventata, frammentata dal dolore, senza rete e non riconosce più sé stessa. Io consiglio sempre alla donna di cambiare il nome dell'uomo sul proprio cellullare, per aiutare la donna a depersonificare e oggettivizzare la relazione per poterla vedere con occhi diversi e riuscire a prendere le distanze".

Il Centro ISV ha sede a Imperia in viale Matteotti 28, a Sanremo in via Peirogallo 16 e a Ventimiglia in piazza XX Settembre, nella sede dei servizi sociali. È possibile rivolgersi al numero verde gratuito 8001866060 o contattare la mail info@centroisv.it. "Nel nostro territorio le donne vittime di violenza sono più italiane che straniere. Vi sono più casi di violenza psicologica che fisica, in particolare di gaslighting. Ci sono, inoltre, tre realtà diverse e modalità differenti" - mette in risalto Rota - "Imperia ha problematiche diverse da Sanremo e da Ventimiglia. Sanremo, per esempio, è un territorio più votato all'apparenza in cui vi sono tante situazioni sotterranee che vengono trattenute e gestite malamente per anni. Tante donne, anche libere professioniste, vittime di violenza, sono costrette a mostrare di essere brave mogli, ottime madri e perfette lavoratrici. Hanno paura di perdere il proprio status, perché generalmente le donne diventano più povere. Le donne sono, infatti, quasi sempre vittime di violenza economica. Ventimiglia è una realtà molto particolare. C'è di buono, però, che qui c'è il centro antiviolenza dentro ai servizi sociali. Tante volte sono proprio i servizi sociali a indirizzare le donne al centro antiviolenza spiegando loro l'importanza di questo supporto. Vi sono anche persone extra zona ed extra provincia che chiedono aiuto al nostro centro".

Elisa Colli

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