In questi giorni abbiamo letto alcuni interventi a proposito dei nuovi tratti di ciclabile (cosiddetti 'a pettine'), realizzati in aggiunta al tracciato principale. Poiché questi interventi impattano sia sulla circolazione stradale che sul piano della sosta, ci sentiamo legittimati a esprimere la nostra opinione in merito.
Il nuovo tratto di ciclabile ricavato a fianco della passeggiata del Prino, è stato realizzato sacrificando un elevato numero di parcheggi. Riguardo al tratto che interessa la spianata di Oneglia, anche noi concordiamo che poteva essere realizzato risparmiando i parcheggi, data l’ampiezza della passeggiata in quel tratto: si poteva fare come in Calata Cuneo, dove una parte della banchina è stata indicata da apposita segnaletica e adibita a pista ciclabile oppure non farlo affatto visto che esiste già il tratto principale che corre parallelo. A dire il vero ci viene il sospetto che uno dei motivi per cui, ormai un anno fa, le prime file del piazzale della Spianata sono state trasformate in parcheggi a pagamento, sia proprio la volontà del Comune di 'recuperare' i posti (anch’essi a pagamento), che sarebbero stati cancellati proprio a favore del tratto di ciclabile.
Veniamo a via Schiva: anche in questo caso la realizzazione della pista ciclabile interesserà un tratto molto centrale e trafficato della nostra città, e pure stavolta si perderanno dei parcheggi, sia gratuiti che a pagamento. Anche in questo caso ci sono voci secondo le quali l’Amministrazione intenderebbe 'recuperare' la quota persa di stalli a pagamento in altre aree (cioè trasformando a pagamento zone che tutt’oggi sono gratuite). Non solo: fare un tratto di ciclabile in via Schiva pone il problema di rendere sicura la circolazione, soprattutto per le biciclette, in un’area così trafficata. Dunque è logico chiedersi se arriveranno altri semafori, visto che il loro proliferare ha già reso un vero inferno la circolazione veicolare urbana (provare per credere).
In entrambi i casi c’è poi un aspetto molto irritante: se si perdono dei parcheggi gratuiti, i cittadini se ne devono fare una ragione e arrangiarsi (come se la macchina se la potessero mettere in tasca). Se invece ad essere cancellati sono dei posti a pagamento, l’Amministrazione rifiuta di accollarsi la sua parte di quello stesso sacrificio che invece impone a tutti noi.
Questo sistema fatto di due pesi e due misure è, per la sua palese incongruenza, tanto intollerabile quanto vergognoso. Da molto tempo assistiamo a decisioni che penalizzano la cittadinanza: dehors, parcheggi disabili, passi carrai, ecoisole per il conferimento dei rifiuti, vengono realizzati sistematicamente a discapito dei parcheggi gratuiti; aggiungendo l’incremento di quelli a pagamento, le zone a disco orario, le isole pedonali, e le ZTL, viene da chiedersi quanto spazio resterà a disposizione per il parcheggio gratuito. O, più precisamente, viene da chiedersi se ne rimarrà.
Il sistema di vincoli e di restrizioni nel quale ci costringono a vivere (e che continuano ad appesantire senza alcun riguardo), sta diventando sempre più incompatibile con le esigenze di tutti i giorni. Condizioni così restrittive non possono che avere, come logica conseguenza, il numero altissimo di verbali elevati per infrazioni al codice della strada. In conclusione, noi cittadini ne usciamo 'cornuti e mazziati': prima ci trasformano in trasgressori, fissando regole quasi impossibili da rispettare e poi ci sanzionano a beneficio delle casse comunali. E’ piuttosto evidente che non la pensiamo come il Sindaco: saremo quindi i prossimi ad essere additati come 'imbecilli'?
Il Comitato Promotore del Referendum per l’abrogazione del piano della sosta