Nasce a Oneglia (Imperia non esisteva ancora...) Edgardo Moltoni, ornitologo di fama mondiale.
Conservatore della collezione ornitologica del conte Ercole Turati (1829-1881), dal 1922 al 1951, in seguito diventò direttore del Museo di Storia naturale di Milano, prestigioso incarico che conservò ininterrottamente dal 1951 al 1964.
Nel 1938 dedicò la specie alata Zavattariornis Stresemanni (Corvide di Zavattari) ai due ornitologi Edoardo Zavattari (1883-1972) e Erwin Stresemann (1889-1972).
Uno dei suoi allievi fu Elio Augusto Di Carlo chiamato, dallo stesso Moltoni, nel 1971, a far parte della redazione della Rivista Italiana di Ornitologia di Milano. Nel 1980 la sua biblioteca personale venne donata al Museo milanese: è composta da oltre mille volumi e da circa 5.000 opuscoli di carattere ornitologico.
Moltoni fu volontario in guerra nel corpo dei bersaglieri nel 1915, raggiungendo il grado di tenente, passando - dopo Caporetto - ai reparti di assalto. Successivamente fu anche in Albania e in Dalmazia, congedandosi nel 1920. Insignito col titolo di Cavaliere di Vittorio Veneto, fu decorato con una Medaglia di Bronzo al Valore, una Croce al Merito di guerra e una medaglia di Benemerenza per i volontari.
Dopo aver completato gli studi scientifici, si laureò in Scienze naturali a Torino nel 1920. Divenne subito assistente alla cattedra di Zoologia e Anatomia comparata all’università di Sassari. Alla fine dell’anno seguente fu chiamato come aiuto di ruolo alla cattedra di Zoologia e Anatomia comparata all’università di Cagliari. Nel 1922 vinse quindi il concorso per professore aggiunto addetto alla collezione ornitologica 'Turati', presso il Museo civico di storia naturale di Milano, considerata la collezione ornitologica più ricca d’Italia per numero di esemplari.
Da questo momento i suoi studi, che in un primo tempo si erano rivolti ad alcune specie di crostacei, si orientarono all’ornitologia, abbracciando i diversi aspetti della disciplina, dalla sistematica alla bromatologia, dalla morfologia alla biologia riproduttiva, mantenendo sempre la faunistica come interesse principale.
Tramite la Rivista italiana di Ornitologia, per decenni unico periodico italiano di ornitologia, Moltoni consentì la pubblicazione a professionisti, appassionati di fauna alata e cacciatori, un potente numero di osservazioni avifaunistiche che, senza la sua indiscussa autorità e i suoi rapporti personali con l’intero mondo ornitologico italiano, sarebbero andate perdute. Nelle stesse pagine curò periodicamente il repertorio Bibliografia ornitologica italiana e lavori ornitologici di Italiani, in modo da facilitare i lettori nello studio dell’avifauna italiana.
Moltoni è stato anche un cultore delle avifaune esotiche, africane in primis, pubblicando una quindicina di articoli sulla Libia, altri sull’Africa Orientale, sul Karakorum e su Haiti. Storico un suo viaggio studio in Tripolitania, dove per ben tre mesi setacciò scientificamente le varie specie ornitologiche. La maggior parte delle sue missioni avvennero però in Italia (Valle d’Aosta, Valtellina, Lago Trasimeno, Sila, Gargano, varie isole delle Eolie, delle Pelagie, delle Ponziane, dell’Arcipelago toscano, oltre ai Parchi nazionali di Stelvio, Gran Paradiso e Abruzzo).
Morì a Milano il 12 gennaio del 1980.