Ieri, lunedì 21 aprile, si è spento Papa Francesco, il Papa globale, il Pontefice romano delle genti. Una coincidenza vuole che se ne sia tornato alla casa del Padre il giorno dei Natali di Roma, centro e culla di Civiltà e in particolare della Cristianità.
Un esempio di imitazione di Gesù che risorge dopo la sua Passione e Morte, un modello di vita che rinasce dopo l'esilio terreno annunciato alle donne e ai discepoli dall' Angelo davanti al sepolcro scoperto. Francesco è rinato alla vita del Cielo proprio il Lunedì dell' Angelo, lasciando la realtà terrena nel tempo di Pasqua.
Un'esperienza unica che ricorda quella di San Leonardo da Porto Maurizio, patrono di questa città, che passò da questa vita a quella eterna al termine del giubileo del 1750, il 26 novembre 1751. Nella storia della Chiesa c' è stato un altro Papa che è morto durante un Giubileo, Innocenzo XII, il 24 settembre 1700; il Giubileo, indetto il 18 maggio 1699 da Innocenzo II, già in precarie condizioni di salute, fu concluso dal suo successore Clemente VI.
San Leonardo, tredicenne, si trovava dal 1698 a Roma per frequentare gli studi classici e fu appunto testimone di eventi che ne avrebbero segnato la vocazione e la missione nei successivi Giubilei, soprattutto quello del 1750, di cui fu grande protagonista per le sue note straordinarie iniziative spirituali. La successione di Papa Francesco è aperta e si parla di un 'pontefice di centro', che abbracci le diverse correnti in senso al cattolicesimo nel solco di quella tradizione che fa di un nuovo Papa la continuazione di un altro e non l'opposizione del precedente. Uno spirito di comunione che oggi prende il nome di Chiesa in uscita come in un certo senso incarnò anticipatamente San Leonardo.