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Calcio | 05 marzo 2025, 12:56

Addio a Bruno Pizzul: l'ex calciatore dell'Imperia Merzek lo omaggia sui social con una singolare telecronaca a due voci

Una riproposizione fedele della presentazione della finale del Campionato del Mondo del 1994 persa dall'Italia ai rigori contro il Brasile

Addio a Bruno Pizzul: l'ex calciatore dell'Imperia Merzek lo omaggia sui social con una singolare telecronaca a due voci

Il mondo sportivo e giornalistico piange la morte, all'età di 86 anni, di Bruno Pizzul, una delle voci più amate e riconoscibili della televisione italiana. Il noto telecronista è deceduto all'ospedale di Gorizia, lasciando un vuoto incolmabile tra i tifosi, gli appassionati di calcio e tutti coloro che hanno avuto la fortuna di ascoltarlo narrando le gesta della Nazionale italiana di calcio. La sua voce, calda e precisa, è stata il filo diretto che ha unito milioni di italiani durante le grandi sfide internazionali, facendo vivere ogni partita come un evento unico e indimenticabile.

Il ricordo di Pizzul, però, non arriva solo dai giornalisti o dai suoi colleghi, ma anche dai calciatori che hanno avuto l'onore di incrociare la sua strada. Tra questi, Raffaele Merzek, ex calciatore dell'Imperia, ha voluto rendere omaggio al grande telecronista postando sui social un ricordo speciale. Merzek, già noto per la sua abilità nell'imitare le voci nello spogliatoio  del 'Ciccione', ha riproposto una storica telecronaca a due voci: la sua e quella di Pizzul. La registrazione riguarda l'introduzione della finale del Campionato del Mondo del 1994, disputata a Pasadena, dove l'Italia, si è vista beffare ai rigori dal Brasile.

L'emozione è palpabile nella voce di Merzek, che ricorda con affetto quella giornata straordinaria trascorsa insieme a Pizzul. Nonostante la bellezza del ricordo. Merzek, forse per l'emozione di essere accanto a un suo idolo,  ha dimenticato di menzionare uno dei protagonisti di quella finale: l'attaccante Beppe Signori, che non fu mai impiegato da Arrigo Sacchi durante la partita. Un errore che Pizzul, con il suo stile sempre elegante e rispettoso, ha prontamente perdonato, pur sottolineando l'importanza di ricordare ogni dettaglio di quel momento storico.

"Ti ricorderò sempre in questa giornata incredibile passata insieme e ti ringrazierò per sempre", ha scritto Merzek sui social, con parole che esprimono gratitudine e affetto verso un professionista che, con la sua voce, ha saputo emozionare intere generazioni.

Bruno Pizzul nasceva a Udine l'8 marzo 1938, e la sua carriera si intreccia con la storia stessa del calcio italiano. Dopo essere stato assunto dalla Rai nel 1969, nel 1970 commentò la sua prima partita, Juventus-Bologna, durante uno spareggio di Coppa Italia. Ma è dal 1986 che Pizzul diventa la voce storica delle partite della Nazionale italiana, raccontando le imprese degli Azzurri in cinque edizioni dei Mondiali e in quattro edizioni degli Europei. La sua ultima telecronaca da giornalista sportivo risale all'agosto del 2002, con Italia-Slovenia (0-1), evento che segnò il suo congedo dalla televisione.

Ma Bruno Pizzul non era solo una voce di calcio. Il suo nome è legato anche alla conduzione di programmi di grande successo, come Domenica Sprint e Domenica Sportiva, che lo resero una figura di riferimento per tutti gli appassionati di sport. Con il suo stile impeccabile e la sua grande passione per il calcio, Pizzul è riuscito a entrare nel cuore di milioni di italiani, diventando una parte essenziale del loro modo di vivere lo sport.

La sua morte rappresenta la fine di un'era per il giornalismo sportivo italiano, ma il suo lascito è immenso. Pizzul rimarrà per sempre una delle voci più iconiche della storia del calcio italiano, un narratore che ha fatto sognare e piangere generazioni di tifosi con ogni partita, ogni gol, ogni dramma sportivo. E come lui stesso amava dire: “Il calcio è passione, è emozione. E io sono qui per raccontarvela."

Diego David

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