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Sanità | 29 novembre 2024, 07:10

Indagine Agenas, la Asl 1 ottiene un livello alto che si concretizza positivamente per i costi pro-capite

Un'inchiesta sulle 110 aziende italiane misurate attraverso 34 indicatori che si riflettono nei diversi livelli prestazionali tra bassi, medi e alti

Indagine Agenas, la Asl 1 ottiene un livello alto che si concretizza positivamente per i costi pro-capite

Per l’Azienda Sanitaria Locale 1 le notizie belle e meno belle  arrivano dall’analisi di Agenas e da Arezzo. Nel capoluogo toscano, infatti, è in corso il Forum Risk Management sui modelli di valutazione delle prestazioni delle aziende ospedaliere nazionali.

L’attività delle 110 aziende italiane sono state misurate attraverso 34 indicatori che si riflettono nei diversi livelli prestazionali tra bassi, medi e alti così che la sanità del ponente ligure che ingloba tutta la provincia non brilla per il parametro relativo all’assistenza ospedaliera ottenendo un basso livello di performance. Infatti la Asl 1 per quanto riguarda degenza media nei reparti di medicina interna e geriatria, indice di fuga per prestazioni di media e bassa complessità, rispetto dei tempi di attesa per gli interventi di colocistectomia, protesi ad anca, ginocchio e spalla.

In questo ambito, purtroppo, emerge un dato che segna molte aziende sanitarie soprattutto al sud, il fenomeno della fuga di pazienti verso altri enti ospedalieri anche fuori provincia o regione. 

Non soltanto ombre ma anche luci brillanti riguarda la sostenibilità economico-patrimoniale: la Asl 1 ottiene un livello alto che si concretizza positivamente per i costi pro-capite e l’indice di tempestività dei pagamenti

In questo caso viene spontanea una riflessione che non è e non vuole essere neppure minimamente polemica: la specifica performance ha conseguenze qualitative sulla vita dei pazienti? 

Ma per tutti gli altri parametri presi in esame, l’azienda imperiese conquista il classico livello medio che non infligge bocciature ma neppure promozioni. Il livello medio, infatti, riguarda l’area della prevenzione ovvero le percentuali di screening eseguiti sulla popolazione target, l’assistenza distrettuale concernente la dotazione dei servizi territoriali, le cure primarie a carico del territorio, le ospedalizzazioni evitabili e il consumo di prestazioni specialistiche. Infine rientra nel livello medio anche l’area Esiti, cioè la valutazione degli indicatori relativi alla mortalità prevenibile e trattabile. 

Allora, in sintesi,  se non è possibile gioire ci si può consolare: come rivela questa indagine, nelle regioni del sud, a parte qualche raro caso, la situazione è complessivamente peggiore. 
 

Ino Gazo

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