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Sport | 26 novembre 2025, 10:25

LA STORIA/ Andrea Cikalleshi, il pugile che sogna il titolo in Inghilterra: “Lavoro in fabbrica, mi alleno due volte al giorno. Voglio portare Imperia con me sul ring”

La vittoria contro Arrowsmith e il desiderio della cintura Central Area

LA STORIA/ Andrea Cikalleshi, il pugile che sogna il titolo in Inghilterra: “Lavoro in fabbrica, mi alleno due volte al giorno. Voglio portare Imperia con me sul ring”

Non capita spesso che un ragazzo di Imperia, con la scritta “Imperia” sul pantaloncino da boxe, salga su un ring inglese e lo faccia come lui. Andrea Cikalleshi, italo-albanese cresciuto sportivamente fra le palestre del Ponente, da qualche tempo si è trasferito nel Regno Unito per inseguire il suo sogno. Intanto dopo l’ultima vittoria del 21 novembre da professionista, ha già sette vittorie e un pari.

Il suo ultimo match si è disputato al Metrodome di Barnsley, in una serata organizzata dall’ex pugile Josh Wale. Di fronte a lui l’inglese Dale Arrowsmith, oltre 150 incontri da professionista. Una sfida dura, “da vincere solo per KO” come ammette Andrea, vista la differenza d’esperienza. “È stato un match tosto”, racconta “lui era alto, forte, con centinaia di round alle spalle. Sapevo che sarebbe stata dura. Ho tenuto la gara sul piano che volevamo: stabilità, combinazioni veloci, colpi al corpo. Senza scambi inutili, senza rischiare troppo. Alla fine ho vinto ai punti e tutta questa esperienza mi servirà per la carriera”.

La vittoria in Inghilterra ha un valore speciale anche per un motivo più personale: Andrea combatte sempre con il nome “Imperia” stampato davanti sul pantaloncino, un modo semplice ma diretto per ricordare chi è e da dove viene. Ora guarda avanti. Tornerà sul ring il 31 gennaio, sempre a Barnsley, e sogna qualcosa di più grande: “Forse avrò la chance di combattere per il titolo dei pesi superleggeri (63 kg), la cintura Central Area Belt. Sarebbe la svolta della mia carriera. La voglio, perché sono pronto. Non voglio fermarmi finché non la conquisto”. La sua routine è di quelle che raccontano la boxe vera, quella lontana dai riflettori: due allenamenti al giorno per cinque giorni, poi il lavoro in fabbrica, poi di nuovo palestra. “È monotono, sì, ma mi fa migliorare. Vivo di boxe. Ogni giorno mi miglioro e sono molto contento di poterlo fare”. Se la chance titolata arriverà davvero, il pugile imperiese sogna un’immagine: “Vedere tutta Imperia qui in Inghilterra a fare il tifo”.

Nel suo percorso ci sono due figure fondamentali: il coach Ric Bennet e il manager Wayne Woods, a cui Andrea dedica parole sincere: “Grazie per il supporto costante. Fa bene, nella vita, quando qualcuno crede in te”. E se la cintura arriverà, potrebbe esserci davvero un pezzo di Imperia a festeggiare sul ring inglese.

Morgan Germinario

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