“Più parcheggi nel centro storico di Porto Maurizio e isola pedonale in via Cascione”. La proposta arriva direttamente dall'Unione artigiani e commercianti ed è indirizzata a sindaco e giunta. Chiusura al traffico di via Cascione, da trasformare parzialmente in isola pedonale, creazione di tre, quattro aree di sosta per le auto ai limiti o dentro il centro storico, rilancio e valorizzazione del Parasio, ristrutturazione del mercato coperto, recupero del Cinema Ambra per destinarne l'area e il fabbricato ad attività sociali, posteggi e spazi all'aperto, migliore coordinamento sugli interventi dell'arredo urbano.
Decisamente corposo il pacchetto di proposte che commercianti e artigiani portorini porge all’amministrazione comunale per rilanciare il rione ponentino, decisamente più depresso economicamente rispetto al fiorente salotto onegliese. Upac (Unione portorina artigiani e commercianti), Comitato cittadino e un gruppo di operatori e abitanti di Porto Maurizio hanno rotti gli indugi e sono passati direttamente alla fase di proposizione. C’è già un progetto, redatto da un pool di tecnici e urbanisti, illustrato di recente surante un'affollata assemblea al Teatro Cavour. Attualità e importanza dell'argomento sono sottolineati proprio dalla presenza del sindaco, Giovanni Gramondo, e da alcuni assessori. “Nei precedenti incontri con i rappresentanti del Comune le nostre richieste sono rimaste inevase – conferma Enzo Saglietto, portavoce dei promotori dell'iniziativa – per questo abbiamo deciso di cambiare tattica: siamo passati a offrire indicazioni concrete, nella speranza che possano finalmente essere accolte”.
“Via Cascione - precisa dice Cristina Tealdi, architetto che ha elaborato lo studio di fattibilità - è diventata una pericolosa pista automobilistica per l'attraversamento veloce della città. Cosa fare, allora? L'idea è di pedonalizzare il tratto tra l'incrocio di via XX Settembre, via San Maurizio e Galleria Gastaldi. La viabilità verso la vallata di Caramagna può tranquillamente procedere attraverso il tunnel e poi piazza Ricci, senza disagi, ritardi o ripercussioni sulla circolazione”.
Il progetto prevede anche l’ampliamento dei marciapiedi tra via XX Settembre e piazza Serra, l’attuazione di sensi unici in discesa in via San Maurizio, via XX Settembre e via Cascione (sino all'incrocio con viale Matteotti) e il recupero di uno spazio pedonale di cinque metri lungo i palazzi ottocenteschi tra il cinema Centrale, piazza Ricci e davanti alla Banca d'Italia. Nella zona potrebbe essere ripristinata l'alberatura di un tempo, ora ridotta ad una sola pianta. Chi abita nella zona si lamenta, infatti, per il rumore e per i gas di scarico: non possono neppure tenere le finestre aperte. La soluzione indicata abolirebbe solo una ventina di posti auto ma garantirebbe gli spazi di carico e scarico a servizio degli esercizi pubblici e privati, consentendo di abbassare notevolmente il livello di inquinamento acustico ed atmosferico.
Nel secondo tratto di via Cascione, da Galleria Gastaldi a Corso Garibaldi, il transito non potrà essere vietato in assenza di un collegamento alternativo per la vallata di Caramagna. L’idea di limitare il traffico pesante a fasce orarie è un’altra proposta di artigiani e commercianti. Introduzione di zone disco o parchimetri in piazza Mameli e allargamento dei marciapiedi tra Galleria Gastaldi e l'Orologio di via Mazzini sono altre due ipotesi sul tappeto. Caso parcheggi. La richiesta è di tre aree ai margini del centro storico: in Piazza Mameli, su più piani, collegato con una bretella a via Nizza; in zona Foce, tra Palazzo Berio e il torrente Caramagna; in via Verdi (terreno Cappuccini), dove i pedoni raggiungerebbero via Cascione dal giardino del cinema Centrale. Altri due, sotterranei, sarebbero individuati in Piazza Duomo e nelle zone non alberate dietro la sala cinematografica. La carne al fuoco è tanta. Troppa? Non è detto.
"Sull'isola pedonale ho qualche dubbio: è bene fare qualche esperimento prima, per trarne poi, tutti insieme, le conseguenze definitive”, fa sapere il sindaco.
“Una chiusura completa e continua di via Cascione non è possibile – conferma Armando Fontana, consigliere delegato alla viabilità - lì ci sono banche, uffici e negozi. Ma un esperimento lo si può anche azzardare”. L’assessore all'Urbanistica, Fulvio Vassallo, sottolinea che “l’obiettivo di deviare il traffico fuori dai centri storici, creando strade alternative vicine alle attività commerciali, è condivisibile. Così come la necessità di allargare i marciapiedi: il pedone va sempre tutelato”.














