Un bosco urbano sul mare, simbolo di rigenerazione e sostenibilità, ma anche potenziale causa di ingorghi e proliferazione di cinghiali e altri animali selvatici. A Imperia, il progetto finanziato con fondi europei e regionali per la piantumazione di circa cento alberi sul lungomare Vespucci sta scatenando un acceso dibattito.
L’intervento, già avviato con la direzione lavori affidata, come moto prevede di trasformare due carreggiate in un viale verde costiero. Una scelta che, secondo il neonato comitato spontaneo “Viabilità Vespucci”, rischia di trasformare l’unica arteria scorrevole che collega Oneglia a Porto Maurizio in un imbuto a una corsia per senso di marcia.
Non solo traffico: a preoccupare gli imperi si è anche la soppressione di circa sessanta posti auto gratuiti, un duro colpo in una zona già segnata dalla cronica carenza di parcheggi e la trasformazione della zona in un habitat ideale per animali selvatici dopo averli visti scorrazzare nel parcheggio dell'ex Agnesi in via Schiva nei pressi della sponda dell'argine sinistro alla foce dell'Impero.
Il fronte del “no” non si dice contrario al verde pubblico, ma chiede un ripensamento della localizzazione. Tra le soluzioni alternative proposte ci sono il vicino Parco Urbano e l’area intorno al depuratore, oggi spoglie e poco curate, oltre alla piantumazione di alberi ad alto fusto lungo la pista ciclabile per creare ombra e migliorare la vivibilità.














