Il grido di aiuto e la riflessione arriva da una villeggiante abituale, un'amante degli animali che ogni anno sceglie Diano Marina per le sue vacanze estive. La questione sollevata è semplice, ma profonda: l'assenza di spiagge libere o attrezzate per i cani nella città. Una mancanza che, secondo la lettrice, rappresenta un vero e proprio ostacolo per un turismo che si definisce accogliente e inclusivo.
La testimonianza diffusa via social è chiara: per poter far bagnare il suo Labrador, Ares, la donna è costretta a percorrere diversi chilometri a piedi, fino a San Bartolomeo, l'unico luogo nelle vicinanze dove gli amici a quattro zampe sono i benvenuti in spiaggia. Un disagio quotidiano che evidenzia un'indifferenza da parte del territorio verso una fetta di villeggianti sempre più numerosa.
"Si parla tanto di turismo, di accoglienza e di bellezza, ma ci si dimentica che molti villeggianti viaggiano con il proprio cane, che fa parte della famiglia", afferma in un post. Una considerazione che ribalta il pregiudizio secondo cui i cani siano una fonte di sporcizia. La 'mamma' di Ares sottolinea, infatti, come spesso i cani siano più puliti e rispettosi degli esseri umani, che lasciano sulle spiagge mozziconi, plastica e altri rifiuti.
La responsabilità, in questo caso, è sempre del proprietario, che è tenuto a pulire e a vigilare sul suo animale. La richiesta al Comune di Diano Marina è, quindi, un appello al buon senso e alla civiltà. “L'auspicio è che l'Amministrazione voglia prendere in considerazione l'idea di destinare almeno un piccolo spazio, anche in una spiaggia libera, a chi viaggia con il proprio cane. Un gesto che, più che una semplice concessione, rappresenterebbe un segnale forte e chiaro di apertura e di modernità. Un segnale che andrebbe a beneficio non solo di chi ama gli animali, ma di tutta la comunità, rafforzando l'immagine di una Diano Marina veramente accogliente”.














