Al grido di "Oneglia non è un bacino per panfili", i portuali imperiesi della compagnia Ludovico Maresca si schierano apertamente contro yacht e imbarcazioni di lusso, annunciando anche un quasi certo sciopero.
"Non vogliamo che vengano installati pontili galleggianti per imbarcazioni da diporto come yacht o panfili nel bacino di Oneglia - hanno scritto in un documento di protesta ufficiale già inviato a Regione, Comune di Imperia, Capitaneria di Porto e Genio civile - queste strutture, con il relativo ormeggio di piccole imbarcazioni, non corrispondono affatto alle finalità d'uso dello scalo portuale onegliese, che sono invece di tipo peschereccio e commerciale, in netto contrasto con gli investimenti operati dalla Regione per il potenziamento di Calata Cuneo".
A parere dei camalli, la folta presenza di natanti e navigli da diporto, "sottrae spazio utile ai traffici commerciali, e alle attività della flotta peschereccia e a possibili sviluppi degli stessi". "Va inoltre valutata l'eventualità che si verifichino difficoltà e anche pericoli durante le manovre delle navi - aggiungono i portuali nel documento - tra l'altro, le necessarie autorizzazioni sono state richieste e concesse al di fuori di un preventivo, necessario confronto con le organizzazioni sindacali, in barba a tutte le chiacchiere sulla partecipazione dei lavoratori".
Non è escluso neppure che la vertenza si inasprisca al punto tale da generare forme di lotta sindacale. Il consiglio dei delegati della compagnia, formato da Domenico Gilloz, Tommaso Lupi, Erminio Liandet, Alberto Giagnoni e Luciano Massabò, sottolinea che "mentre i portuali, con notevoli sacrifici, battaglie e altre iniziative, si sono battuti e si battono per lo sviluppo dello scalo commerciale di Imperia, c'è chi opera per restringere lo specchio acqueo necessario all'attività portuale, credendo che il bacino di Oneglia sia destinato a parcheggio per i panfili di pochi intimi, cacciando chi possiede un piccolo gozzo, o costringendolo a pagare notevoli cifre per avere un posto barca".
I sindacalisti della Federazione italiana lavoratori dei porti-Cgil rilevano poi che "a ulteriore dimostrazione che i lavoratori portuali e la compagnia operano per sviluppo e occupazione, saranno prossimamente assunti 22 nuovi dipendenti, cifra non indifferente in una provincia come la nostra, già disastrata sotto il profilo occupazionale".
Per discutere la vicenda dei pontili, è stata convocata una riunione per oggi in Capitaneria di Porto. "Se non si otterrà la revoca dell'autorizzazione alla posa in opera degli impianti, i portuali scenderanno in agitazione a oltranza, sino a giungere a una soluzione positiva per il futuro del porto e della città", annunciano Gilloz, Lupi, Liandet, Giagnoni e Massabò.














