"Rivieracqua non ha alcun titolo per stabilire se un ricorso sia fondato o meno. Questo compito spetta esclusivamente ai giudici". Così il capogruppo di Imperia Senza Padroni, Luciano Zarbano, interviene dopo la presa di distanza dell'azienda dalla notizia della sospensione di una 'maxi bolletta' idrica emessa a carico di un proprio utente.
Il Giudice di Pace di Sanremo avrebbe accolto, infatti, un ricorso promosso dall’avvocato Enrico Panero, disponendo il blocco del pagamento in via cautelare. Rivieracqua ha negato di essere stata informata ufficialmente del procedimento aggiungendo che “ogni rapporto contrattuale è unico e deve essere valutato singolarmente". L'azienda si è anche dichiarata pronta a “intraprendere ogni azione necessaria a tutela della propria immagine".
Commenta Zarbano: "Rivieracqua minimizza il provvedimento del Giudice di Pace di Sanremo e minaccia chiunque osi informare i cittadini sui loro diritti o chi contesta le stesse bollette. Un atteggiamento grave che viola l’articolo 24 della Costituzione, il quale garantisce a tutti il diritto di tutelarsi in giudizio".
"Bisogna distinguere tra maxi bollette e bollette retroattive. Le prime riguardano il pagamento del servizio di distribuzione dell’acqua e contengono tariffe non ancora approvate da ARERA. Le seconde, invece, ritenute ingiuste in ragione della retroattività e del calcolo dei consumi passati, sono contestate con motivazioni legittime. Negare il valore del provvedimento giudiziario solo perché non notificato formalmente è inaccettabile, così come intimidire cittadini (forse anche i legali?) e giornalisti che esercitano i loro diritti, di tutela i primi e di informazione i secondi".
"I termini di notifica fanno parte del processo formale, e negarne la validità equivale a negare l’autorità della giustizia italiana. Rivieracqua non ha alcun titolo per stabilire se un ricorso sia fondato o meno: questo compito spetta esclusivamente ai giudici. Evidente è anche il tentativo di isolare il caso, definendolo, con l’intento di scoraggiare ulteriori azioni legali"
"Contestare bollette ritenute ingiuste è un diritto che va difeso, non represso", conclude il consigliere comunale.














