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Accadde Oggi | 27 giugno 2025, 07:05

27 GIUGNO 1992. Arrivano i distributori self service di siringhe per i tossicodipendenti

Il Comune: "Così combatteremo il drammatico fenomeno dell'abbandono per strada". Dibattito tra pro e contro

27 GIUGNO 1992. Arrivano i distributori self service di siringhe per i tossicodipendenti

Polemiche e discussioni ovunque: i distributori di siringhe, di prossima installazione in città, stanno scatenando un dibattito caldissimo tra i due fronti contrapposti. C'è chi li vuole chi, invece, è decisamente contrario. I due apparecchi self service, un po' sullo stile delle sigarette, dovrebbero trovare spazio uno nel centro di Porto Maurizio e l'altro nel cuore di Oneglia.

"Così attireremo anche gli spacciatori", affermano i più anziani, terrorizzati dalla presenza degli apparecchi. Tra i responsabili di associazioni e circoscrizioni, i giudizi sono in linea di massima positivi, anche se qualcuno solleva il dubbio secondo cui la novità - voluta dal Comune di Imperia che aveva chiesto allo Stato un finanziamento di 50 milioni di lire poi concesso - potrebbe turbare la tranquillità dei quartieri  interessati. Il timore è che le zone dove verranno installati i distributori self service di siringhe si trasformino in nuovi crocevia dello spaccio e del consumo di droga pesante, eroina in primis. "Dove si radunano i drogati arrivano anche gli spacciatori", questa l'idea generale, su cui comunque andrebbe fatto un ragionamento più generale e articolato.

Pino Camiolo, vicepresidente della Quarta Circoscrizione (che comprende l'Argine Sinistro, Castelvecchio e via XXV Aprile, dove il problema è particolarmente sentito): "Quello delle siringhe abbandonate è diventato un vero flagello ovunque, una contromisura che serva a debellarlo è indubbiamente importante. Temo però che le apparecchiature vengano poi prese di mira dai teppisti o dagli stessi consumatori, diventando quindi inservibili. Anche la collocazione costituisce un problema: se venissero sistemate in periferia si rischierebbe di trasformare in un ritrovo per tossicodipendenti e venditori di morte aree relativamente tranquille. Sarebbe preferibile sistemarle in zone centrali, dove verrebbe garantita la protezione e, per il maggior passaggio di persone, non si presenterebbero inconvenienti".

Dello stesso parere è Giacomo Raineri, presidente del Circolo Parasio. "Trovare il punto più adatto è un compito non facile. A seconda delle scelte, si rischia infatti di arrecare danno al cittadino. Comunque, non è messa in discussione la validità della proposta, che indica la volontà di affrontare una grave questione con maggiore efficacia. Se le macchinette assicurano il ricambio delle siringhe, che devono essere consegnate solo in cambio di quelle usate, si libererebbero strade e vicoli dall'incubo degli aghi infetti". 

Più cauto Augusto Ferrari, presidente della Quinta Circoscrizione, che ha competenza sul centro storico di Oneglia, tra le aree più esposte al pericolo delle siringhe che vengono abbandonate dappertutto, persino sotto i portici di via Bonfante e nelle vicinanze del Tribunale. "Preferisco raccogliere maggiori informazioni prima di esprimere giudizi definitivi. Sarebbe comunque opportuna un'opera di prevenzione più generalizzata, eseguendo controlli capillari. Le macchinette da sole non servono a risolvere i problemi legati alla diffusione della droga". 

Un intervento fuori dal coro è quello di Danilo Berti, esponente della Lega antiproibizionista, che giudica l'iniziativa valida dal punto di vista sanitario ma la disapprova sotto il profilo sociale. "Bisogna evitare che il servizio si trasformi nell'ennesima occasione per emarginare i tossicomani. Il fatto che esistano punti di riferimento posti sotto il costante controllo di polizia e carabinieri, rischia di rendere inutili le distributrici automatiche. Potrebbero essere disertate dagli stessi tossicodipendenti per paura di trovarsi nel mirino delle forze dell'ordine".

Giorgio Bracco

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