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Accadde Oggi | 22 luglio 2025, 07:02

22 LUGLIO 1864. Nasce il generale Asclepia Gandolfo: fidatissimo di Mussolini, creò il regolamento delle camice nere

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22 LUGLIO 1864. Nasce il generale Asclepia Gandolfo: fidatissimo di Mussolini, creò il regolamento delle camice nere

Nasce a Imperia Asclepia Gandolfo, generale di corpo d'armata del Regio Esercito italiano e fidatissimo uomo di Mussolini. Gandolfo firmò imprese belliche tra le più celebri: dal fronte della Prima Guerra Mondiale Guerre all'impresa di Fiume, dalla battaglia sull'Isonzo a quella di Vittorio Veneto. Sposato con Maria Martini nel 1894 rimane vedovo l'anno seguente. Nel 1905 si risposa con Teresa Manfredi. Massone, fece parte della loggia Giuseppe Mazzini di Sanremo, dimettendosi però perché, a suo parere, era così repubblicana da rendere impossibile la presenza di militari. Uscito dalla prestigiosa Accademia militare di Modena nel 1885 come sottotenente, fu in seguito capitano dei Bersaglieri nel 1898. Allo scoppio della Prima Guerra, da tenente colonnello fu posto al comando del 10º reggimento fanteria.

Nel 1916 ottenne la Medaglia d'Argento al Valor militare e la promozione a maggiore generale con il comando della Brigata Pisa. A Fiume, nel settembre 1919, si rifiutò di far sparare dalle sue truppe ai legionari di D'Annunzio durante la marcia di Ronchi. Nel 1921 aderì al partito nazionale fascista. Presso la sua residenza, a Oneglia, fu redatto, insieme a Italo Balbo, Dino Perrone Compagni e a Ulisse Igliori, il primo regolamento delle camicie nere.

Membro del Gran consiglio del fascismo, fu nominato da Mussolini nel gennaio 1923 prefetto di Cagliari e nel maggio 1924, rientrato nei ranghi dell'esercito, fu nominato generale di corpo d'armata. Il dittatore intendeva avvalersi della sua esperienza per estendere in Sardegna i consensi del Partito nazionale fascista, attingendo negli ex combattenti che avevano intanto formato il Partito Sardo d'Azione. Gandolfo riuscì nell'intento tanto che, nelle elezioni dell'aprile 1924, il "listone" ottenne nel capoluogo sardo il 61% dei consensi.

Dopo il delitto Matteotti e le dimissioni del generale Emilio De Bono dalla carica di comandante della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, il 30 novembre 1924 Mussolini lo chiamò al suo posto. Ci restò nove mesi, appena in tempo per riorganizzare la Milizia: morì a Roma il 31 agosto 1925, a 61 anni, per un improvviso aggravamento dei postumi delle ferite che aveva subito durante la Grande Guerra. Qualche mese prima di morire, più precisamente l'8 febbraio, era stato nominato motu proprio da Vittorio Emanuele III grande ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.

Giorgio Bracco

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