Dopo l’ingresso del socio privato Rivieracqua si presenta con il nuovo management dell’azienda, con i risultati ottenuti finora ed i progetti futuri. In particolare l’ingresso di Acea Molise che, dal dicembre scorso è entrata con il 48,1% delle quote mentre il restante è di proprietà pubblica, tra il 28% del Comune di Sanremo, il 27 di quello di Imperia e il restante di altri comuni della provincia.
Rivieracqua, ad oggi conta 45 comuni serviti per circa 160mila utenti ed una rete idrica di 1.500 km per l’acquedotto e 1.000 di fognatura. “I nostri obiettivi – ha esordito il neo Amministratore Delegato Fabio Trolese – riguardano innanzi tutto la qualità dell’acqua con controlli rigorosi e tecnologie avanzate per garantirla potabile e sicura. Importante anche la valorizzazione delle fonti con un occhio alla sostenibilità ambientale e l’assicurazione di una quantità d’acqua necessaria al territorio assistito”.
Un altro obiettivo della nuova Rivieracqua e il riuso delle acque reflue, in commistione tra l’acqua per uso domestico e irriguo: “Sfruttando le nuove tecnologie – prosegue – punteremo ad utilizzare l’acqua dei depuratori, sia per restituirla pulita al mare, ma anche per l’utilizzo nei campi”.
Rivieracqua punta molto sulla riduzione delle perdite (ad oggi in provincia è del 45% rispetto ad una media nazionale del 40%) ed il monitoraggio delle risorse anche con l’ammodernamento degli impianti: “Prevediamo sempre gli sportelli fisici – va avanti Trolese – ma anche quelli on line con l’inserimento degli ‘smart meter’ e la possibilità di garantire bonus idrici, una forma di aiuto alle utenze in difficoltà. L’obiettivo di Rivieracqua è quello classico, di ridurre le perdite al 25%”. Un tema su cui Rivieracqua sta lavorando molto è quello della trasparenza delle bollette, dell’accessibilità anche on line da parte degli utenti.
Nel 2024 sono stati fatturati 53 milioni di euro, andando a coprire le perdite pregresse e facendo un investimento da 26 milioni di euro, in particolare sul Masterplan con i fondi Pnrr e altro. Al momento l’indebitamento dell’azienda che, quando è entrata Acea era di circa 80 milioni di euro è pari a zero, se non la dinamica normale dei fornitori. “Non abbiamo più cause in corso – ha detto Giuseppe Torno – ed abbiamo spalmato alcuni debiti nei prossimi quattro anni”.
Da giugno verrà eseguita la distrettualizzazione della rete idrica dei primi 400 km con l’utilizzo di sistemi per la misurazione e la pressione della rete: “Si tratta – ha detto Trolese – di un intervento necessario per monitorare costantemente il fabbisogno idrico delle utenze, efficentare il consumo energetico del sistema e localizzare le aree interessate dalle perdite”. Tra gli interventi sulla rete fognaria, invece, è previsto il completamento del sistema di collettamento ad Andora verso il depuratore di Imperia, ma anche il potenziamento del telecontrollo delle stazioni di sollevamento sulla costa.
Per l’anno in corso l’azienda prevede un fatturato simile a quello del 2024 e, anche per gli investimenti l’azienda rimarranno sulle stesse cifre: “Nell’anno in corso – dice Trolese – è stato fatto un lavoro in modo da portare la società ad una situazione normale. Dobbiamo confermare i numeri, bullettando e incassando regolarmente. Senza le risorse non si potrà fare nulla. Dobbiamo garantire pagamenti regolari, sia per le forniture elettriche che per chi lavora con noi, ovviamente senza dimenticare i dipendenti. Il 2025 serve per confermare gli elementi aziendali fondamentali per dare sicurezza”. Entro l’estate sarà presentato il piano aziendale che confermerà quello d’ambito e le sfide che attendono Rivieracqua.
Quando un privato entra nel pubblico opera tagli al personale. Avete previsto qualcosa del genere? “Noi siamo privati – risponde Trolese - ma con grande partecipazioni pubbliche e abituata a lavorare in partenariato. Sappiamo che ci viene chiesta competenza e capacità. Ma c’è anche la sensibilità pubblica con il personale ed i fornitori. Non stiamo programmando nessun taglio ai dipendenti e, ricordo che nel piano d’ambito è prevista una diminuzione della forza lavoro di Rivieracqua ma, siccome sappiamo di dover far funzionare il servizio, dobbiamo pensare solo a questo. Non c’è nessuna intenzione in merito e, al momento abbiamo fatto una riorganizzazione interna con aspetti organizzativi e nient’altro”. Lavorerete con aziende locali? "Sicuramente si ma non possiamo certo farlo in modo esclusivo, ovviamente per le regole sugli appalti".
In molti, tra utenti e cittadini, lamentano l’eccessiva lunghezza degli interventi eseguiti sul territorio: “Non mi sento di affermare che l’operatività dell’azienda non sia efficiente. Si tratta di cantieri quasi sempre impattanti e su strada. Sicuramente se avessimo le risorse per cambiare tutte le tubazioni che perdono provocheremmo un ‘disastro’ negli ambiti urbani. Le difficoltà ci saranno sempre, ma ne siamo consapevoli e garantisco che lavoreremo con le amministrazioni locali per essere attivi e trasparenti. Per i due cantieri citati stiamo facendo il possibile per velocizzarli”.