Il capoluogo rivierasco ospita il primo convegno sul carsismo di alta montagna, lavori che vedranno riuniti speleologi e appassionati di tutto il pianeta. Il summit sarà aperto dal francese Chabert, subito dopo il saluto del sindaco di Imperia.
Saranno circa 320 gli speleologi e gli scienziati in arrivo. Teatro del prestigioso evento saranno i locali dell'auditorium Vieusseux di via Terre Bianche. La manifestazione è stata organizzata dal Comune con la collaborazione del gruppo speleologico del Cai (Club alpino italiano) di Imperia, sotto l'egida della facoltà di geologia dell'università di Genova. Il saluto della città verrà dunque affidato al sindaco, Renato Pilade, e a Neri Valcado, presidente del convegno. Subito dopo toccherà al professor Charles Chabert, vero e proprio luminare nel campo della moderna speleologia, che illustrerà la prima delle oltre cento relazioni presentate.
Oltre a 203 studiosi italiani sono attesi 110 studiosi dagli altri Paesi tra cui Austria (5), Belgio (4), Cecoslovacchia (1), Francia (34), Gran Bretagna (1), Grecia (2), Germania (2), Jugoslavia (3), Polonia (2), Principato di Monaco (2), Spagna (10), Svizzera (14), Tunisia (2), Turchia (2), Ungheria (3). Eccezionalmente sarà effettuata la traduzione simultanea degli interventi in italiano, francese, inglese e tedesco.
Alla kermesse sarà anche abbinata una tavola rotonda su morfologia e idrologia carsica delle Alpi Liguri e Alpi Marittime. Scopo del convegno, che rappresenta l'appuntamento clou per il 1982 nell'ambito della speleologia dei cinque continenti, sarà quello di fare il punto sulle attuali problematiche legate ai carsi di alta montagna di ogni parte del mondo, tema di grandissima attualità, sia dal punto di vista scientifico sia esplorativo. I grandi massicci calcarei di alta montagna, infatti, specie nel continente asiatico (Cina, Pamir, Altaj, Tibet) e quelli delle grandi isole oceaniche (Nuova Guinea, Nuova Zelanda), rappresentano le ultime zone della terra ancora completamente inesplorate. Un ruolo primario nel convegno sarà dato all'area carsica ligure-piemontese, dal gruppo del monte Toraggio al sistema Marguareis-Mongioje, sino al Toiranese e Finalese. Le cavità e i fenomeni carsici si offrono agli studiosi quali insostituibili laboratori per ricerche scientifiche e biologiche. I lavori si protrarranno per quasi l'intera settimana, sino al 4 maggio.
Saranno inoltre trattati, in apposite sezioni, gli aspetti tecnici e organizzativi legati alla esplorazione delle cavità e dei carsi di alta montagna, tema a cui sono annesse le tecniche di soccorso per chi rimane intrappolato nelle cavità sotterranee. In programma anche tre escursioni in grotte dell'entroterra: lunedì 3 maggio alle Vene di Viozene e al passo delle Fascette, nel gruppo del Mongioje, martedì 3 maggio visita al carso d'altitudine delle Prealpi Liguri (monte Toraggio, Pietravecchia e altri ), con visita alle grotte della Melosa (profondità 253 metri). I risultati del convegno e le relazioni presentate saranno raccolti e pubblicati in atti cartacei che verranno poi inviati in tutto il mondo.