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Attualità | 27 febbraio 2025, 16:32

Autotrasporto in fermento per gli effetti collaterali dei cantieri autostradali, all’orizzonte nuove proteste e blocchi della rete infrastrutturale

Confartigianato Trasporti: “I danni che subiamo dalle condizioni in cui versano le arterie autostradali oppresse da cantieri infiniti con le conseguenti code, rallentamenti e assurdi tempi di percorrenza sono continui”

Autotrasporto in fermento per gli effetti collaterali dei cantieri autostradali, all’orizzonte nuove proteste e blocchi della rete infrastrutturale

Autotrasporto in fermento per gli effetti collaterali dei cantieri autostradali. Una situazione a nervi tesi che potrebbe sfociare anche in azioni di protesta eclatanti come il blocco della stessa rete autostradale. Lo si evince dalle parole di Antonio Marzo, presidente regionale di Confartigianato Trasporti a margine della notizia dell’intesa Regione e concessionaria Aspi sui rimborsi forfettari del 2024 che ammontano a 35 milioni di euro.  

Non solo Confartigianato Liguria ma anche tutte le associazioni di categoria si sono attivate per una soluzione per non dover arrivare all'estrema ratio del blocco autostradale. 

Se la situazione non sarà normalizzata è nostra intenzione quella di promuovere un grande blocco autostradale. Sappiamo che è stato confermato l’accordo per i rimborsi forfettari del 2024 con la disponibilità di 35 milioni – spiega Marzo –  ma di certo non possiamo ritenerci soddisfatti. I danni che subiamo dalle condizioni in cui versano le arterie autostradali oppresse da cantieri infiniti con le conseguenti code, rallentamenti e assurdi tempi di percorrenza sono continui”.

 Non è certo l’unico ad avere la pesante esperienza di un percorso sulla A 10 o su altri tratti italiani. “Per noi autotrasportatori il tempo è denaro – precisa – Un autista può rimanere al volante per 9 ore che abbia viaggiato alla normale andatura o in coda dopo di che per legge deve sottostare a una sosta: le conseguenze sono ritardi nelle consegne, insostenibili aumenti dei costi con gravi perdite di fatturato”. 

Gli esempi di questa anomala situazione non mancano. “Soltanto per il tragitto da Genova a Imperia servono non meno di due ore – sottolinea Marzo mentre prossimamente la vecchia autostrada da Genova per Milano sarà chiusa e ne avremo incredibili problemi di tempi e costi”. Le cause, come è facile dimostrare per tutti utenti, sono dovute ai cantieri infiniti e interminabili. “Dopo la ricostruzione del Morandi – racconta ancora il presidente Confartigianato Trasporti – c’è stata una cosa alle manutenzioni non effettuate da 30 anni che adesso sono inflazionate da cantieri con carenti unità di manodopera che, a quanto si sa, dovrebbero concludersi tra due anni mentre noi non abbiamo alternative, siamo costretti a usufruire dell’autostrada”. 

L’incontro tra Marco Bucci, presidente Regione Liguria, gli assessori Giacomo Giampedrone, Marco Scajola, il consigliere Alessio Piana, Roberto Tomasi e Andrea Manfron, amministratore delegato e responsabile Business di Autostrade per l’Italia, con le associazioni dell’autotrasporto ha, quindi, sanato la questione dei rimborsi forfettari e ha pure affrontato il problema dei parcheggi per i mezzi pesanti. Ma le realistiche condizioni relative ai rimborsi presentano ancora qualche falla.

 “A quanto mi consta – tiene a precisare Marzoi Gavio, gli imprenditori gestori della A10 Genova Ventimiglia, non hanno ancora versato contributi per questi rimborsi: se la situazione non cambierà confermo che bloccheremo l’autostrada”. 
 

Ino Gazo  

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