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Attualità | 13 febbraio 2025, 17:24

I fiori stravincono la sfida di San Valentino tanto che saranno nelle mani di oltre un innamorato su due

Il trend di quest'anno è di andare “a caccia” di varietà più originali per differenziarsi e stupire il partner

I  fiori stravincono la sfida di San Valentino tanto che saranno nelle mani di oltre un innamorato su due

Domani è la festa degli innamorati ma è anche una felice occasione per i floricoltori rivieraschi. Infatti il fiore rimane il protagonista assoluta di San Valentino, l’omaggio maschile per antonomasia al mondo femminile. “Questa ricorrenza – spiega Gianluca Boeri, presidente Coldiretti Liguria – è sempre una ricorrenza importante per la nostra floricoltura ma è pure il modo per orientare le richieste verso scelte consapevoli non monopolizzate verso la classica rosa rossa”. 

In effetti la rosa non è più il prodotto principale del florovivaismo rivierasco. “Il mercato di questo fiore è diventato appannaggio di Equador, Colombia e Kenia per il basso costo ma non per il livello qualitativo – prosegue Boeri mentre la nostra floricoltura si è orientata verso altri fiori rossi come ranuncolo, anemone e papavero ovviamente senza dimenticare le coltivazioni di ginestra, mimosa e verde reciso, comparti dove siamo altamente competitivi per qualità e quantità”. Il ruolo delle aziende nostrane, insomma, è confermato e ribadito dalla loro sfera di influenza”. 

La maggioranza della produzione si indirizza verso i mercati estericontinua –. I paesi più interessati dalle nostre esportazioni sono tutti quelli del Nord Europa, gli Stati Uniti, la Russia e il sud est asiatico”. 

Un momento particolare se si tocca l’elemento esportazioni soprattutto riguardo agli Usa. “Attualmente è un argomento d’attualità – conferma Boeri –. Il mercato Usa è parecchio importante per noi e merita grande attenzione anche in considerazione della nostra vocazione all’export ma il florovivaismo, come era già avvento quattro anni fa, non è inserito nei settori passibili di dazi. Comunque, negli anni, il settore non ha mai evidenziato segni di recessione". 

Il garofano, che ha rappresentato l’inizio della floricoltura rivierasca, è scomparso – afferma il presidente Boeri ma le nostre aziende hanno saputo affermarsi con altre produzioni in grado di mantenersi sul mercato sempre con il segno più”.

Ino Gazo

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