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Accadde Oggi | 13 febbraio 2025, 07:00

13 FEBBRAIO 1985. Villa Grock in stato di abbandono. Grande preoccupazione a Imperia

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13 FEBBRAIO 1985. Villa Grock in stato di abbandono. Grande preoccupazione a Imperia

Villa Grock, la splendida residenza sulle alture di Oneglia, appartenuta al più celebre clown di tutti i tempi, versa in grave stato di abbandono. Acquistata da una cooperativa di allevatori cuneesi, a quanto pare per una manciata di milioni di lire, dopo essere sfuggita a un tentativo di speculazione edilizia, corre ora un altro pericolo: morire di degrado e incuria. Il suo parco, grande giardino ricco di piante esotiche con al centro un laghetto artificiale e un tempio di stile esotico, è attaccato dai parassiti. Da qualche settimana, sul maestosi cedri del Libano, sono comparsi numerosi nidi di processionaria, insetto voracissimo che distrugge gli alberi su cui vive e prolifera indisturbato. Il fenomeno è stato segnalato a Comune e Ispettorato forestale, che si sono però chiamati fuori per "incompetenza a intervenire". 

Villa Bianca, questo il vero nome dell'edificio in stile liberty dove ha vissuto sino alla sua morte Adrien Wettach, in arte Grock, e il suo parco sono da tempo in stato di completo abbandono. Da quando, in pratica, la commissione edilizia del Comune ha bocciato una richiesta di concessione per compiere lavori di ristrutturazione. Opere destinate, a quanto sembra, a trasformare la sontuosa residenza in un gruppo di alloggi residenziali. Erano intervenuti anche il ministero dei Beni culturali e la Regione, una volta resisi conto dell'importanza della palazzina sotto il profilo ambientale, storico e artistico, ponendo nel contempo un vincolo sulla villa.

Il complesso, parco compreso, dovrebbe dunque essere al riparo da eventuali benefici del condono edilizio. Un paio di anni fa, i cimeli del clown (una settantina, fra cui la curiosa fisarmonica esagonale) erano stati venduti all'asta a Milano. Poi, quando i cancelli si erano riaperti, per ospitare una sfilata di moda con la presenza del sassofonista Fausto Papetti, uno spiraglio di speranza: si era diffusa infatti la voce che Alain Delon fosse interessato all'acquisto. Non è accaduto nulla. Che ne sarà, a questo punto, della residenza dell'artista svizzero che avrebbe voluto trasformarla, dopo la sua scomparsa, in un museo internazionale dell'arte circense? Il presidente del consiglio di circoscrizione, Sergio Lanteri, suggerisce che a rilevarla sia il Comune di Imperia, magari per ospitarvi un centro congressi o riservarla a iniziative culturali. Ipotesi affascinante, ma molto difficile da realizzare. C'è, Infatti, un ostacolo probabilmente insormontabile: il prezzo.  Qualche mese fa, un facoltoso imprenditore imperiese si è sentito richiedere dai proprietari una somma vicina ai due miliardi di lire. Somma che, di questi tempi di vacche magre per le finanze pubbliche, né il Comune né la Provincia sarebbero in grado di sborsare.

Giorgio Bracco

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