La proposta, a metà tra realtà e provocazione, sta creando un dibattito caldissimo a Oneglia. Nel mirino i 200 metri di via Amendola - "una sorta di camera a gas quando il traffico diventa infernale" - la strada che collega Capo Berta all'abitato onegliese, in pratica la porta di Imperia da levante.
L'idea di chiuderla alla circolazione parte dai partiti della sinistra ma non solo. Un disegno, va detto, difficilmente realizzabile, in virtù del fatto che si creerebbe un "tappo". "La strada è stretta e accoglie tutto il traffico, compreso quello pesante, in arrivo in città", conferma Mario Spalla, presidente della Società Operala di Mutuo Soccorso di Oneglia, tra i promotori dell'incontro. Che trova una spalla in Sergio Lanteri, presidente dell'associazione Commercianti. "Via Amendola andava bene un tempo, quando la circolazione era limitata ai carri, ma adesso è rischioso persino sporgersi dalle finestre e dalle porte dei negozi: se passa un tir, si rischia di essere portati via".
C'è un limite di velocità di 30 km/h ma pochi lo rispettano. I marciapiedi sono ridottissimi e il transito pedonale diventa rischioso e difficoltoso, specie se piove, in presenza di pozzanghere e acqua che viene sollevata dalle auto e scaraventata addosso ai poveri passanti. "Respiriamo gas di scarico in continuazione e la merce si sporca", protestano inoltre i commercianti. Lungo via Amendola sono presenti 35 negozi e numerosi magazzini. Senza dimenticare i circa 200 alloggi. "Le fondamenta dei vecchi palazzi vibrano al passaggio dei pullman o dei quasi 300 mezzi pesanti che ogni giorno attraversano Oneglia", fa notare Spalla.
Quali alternative, dunque? "Il problema è annoso - ribadisce Piero De Negri (Confesercenti) - via Amendola, purtroppo, è un percorso obbligato. Anche senza arrivare all'isola pedonale, si potrebbe ipotizzare di deviare almeno il traffico pesante verso via Agnesi o allargare i marciapiedi".
Sulla necessità di valorizzare il centro storico di Oneglia concorda Luisito Fava, consigliere di circoscrizione. "La questione va affrontata ora che sta per essere revisionato il piano regolatore", racconta. Spalla offre un altro spunto. "Perché non incanalare il traffico in via Agnesi, trasformata a senso unico? Chi deve recarsi alle Cascine o in via Santa Lucia potrebbe passare da via Belgrano e via Des Geneys. E in piazza Calvi si avrebbero più spazi da adibire a parcheggio".
Ma che ne pensa il sindaco? "Un sasso gettato nello stagno, ben vengano idee e suggerimenti per migliorare la circolazione di Imperia - dice Giovanni Gramondo - nulla è impossibile, anche se dall'oggi al domani non è pensabile creare un'isola pedonale in via Amendola. Serve uno sfogo al traffico. I sensi unici in via Agnesi e in via Des Geneys? Stiamo facendo uno studio sulla viabilità: si può provare... ma a titolo sperimentale". Più scettico Lanteri. "Via Agnesi non è in grado di sopportare il traffico leggero, figuriamoci se la si caricasse anche di quello pesante".
La soluzione, ma a lungo termine, potrebbe arrivare da un progetto di cui si sta occupando l'assessore all'urbanistica Fulvio Vassallo: l'Aurelia bis, una nuova strada di media cornice, che dovrebbe raccordare tra loro varie frazioni e il tratto finale di Statale 28 con Capo Berta.