Università, il 49,9% degli studenti imperiesi decide di studiare lontano da casa

Il 49,9 per cento degli studenti universitari imperiesi è fuori sede “per scelta”. L’analisi, che fa riferimento all’anno scolastico 2021/22, è stata elaborata dal Sole24Ore sulla base dei dati forniti dall’Università di Bergamo. 

Considerando fuori sede coloro che devono affrontare almeno 90 minuti di viaggio per arrivare alla sede universitaria, si distinguono coloro che lo sono “per necessità” o “per scelta”. I primi si trasferiscono la per la mancanza di un’offerta formativa prossima alla propria residenza, i secondi scelgono di studiare altrove pur avendo un’università con l’offerta desiderata vicino a casa.

In Liguria il dato imperiese è il più basso: se a Imperia sono fuori sede per scelta il 49,9 per cento degli studenti, a La Spezia sono il 45,2 per cento, a Savona il 32,1 per cento e a Genova il 13,1 per cento. Una percentuale che è anche la più bassa tra il Nord Italia.

Nell’ultimo decennio gli universitari fuori sede sono aumentati, passando dal 17,6% nel 2010/11 al 21,3% nel 2021/22. Le migrazioni più rilevanti sono quelle dal Sud verso il Nord Italia: “gli atenei del Mezzogiorno e delle Isole hanno perso, rispettivamente, il 23,8% e il 28,1% degli iscritti, mentre quelle del Nord-Ovest e Nord-Est sono cresciute del 10,1% e 4,2 per cento”.

Solamente una minoranza di studenti si sposta “per necessità”: sono infatti il 92,5 coloro che scelgono di studiare lontano da casa per accedere a un’offerta formativa percepita come qualitativamente superiore o più in linea con le proprie aspirazioni.