Il comico più irriverente del panorama italiana, Checco Zalone, per la prima volta sul palco dell'Ariston.
"Amadeus alza il naso. Sono qui", gli dice dalla galleria, in mezzo al suo "popolino".
E' inarrestabile e non risparmia nessuno Zalone, facendo satira contro le ipocrisie, a partire dalle donne: "Manca quella scema. Vi ricordate quando potevano uscire alla televisione quelle sceme?"
E ancora, fingendo di piangere: "Mi sento un Maneskin. Nella vita ho avuto un piccolo talento. Me lo merito tutto questo? Poi vedo a te e dico: me lo merito".
Infine la storia sull'amore, ambientata in Calabria. Il figlio del re che deve trovare moglie e si innamora di Oreste, trans brasiliano. Anche la scarpina che perde al ballo è un 48 di numero.
Un omaggio, nello stile di Zalone, tra doppi sensi e battute che non fanno sconti al buonismo, che termina con la consapevolezza di non essere piaciuto a tutti: "Qualcuno si sarà offeso. Se ci saranno delle querele il forum di competenza non è il mio, ma quello di Amadeus".