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Sanità | 25 gennaio 2021, 10:00

Alle origini dei virus: come sono nati e quando sono stati scoperti

Oggi con il termine virus abbiamo tutti acquisito una discreta familiarità, soprattutto da quando ne sentiamo parlare quotidianamente. Spesso però non li comprendiamo davvero fino in fondo e non ne conosciamo le origini. Cosa sono i virus esattamente?

Alle origini dei virus: come sono nati e quando sono stati scoperti

Oggi con il termine virus abbiamo tutti acquisito una discreta familiarità, soprattutto da quando ne sentiamo parlare quotidianamente. Spesso però non li comprendiamo davvero fino in fondo e non ne conosciamo le origini. Cosa sono i virus esattamente? Si tratta di un’entità biologica non classificabile come organismo vivente in quanto priva di metabolismo, che ha dimensioni comprese tra i 20 e i 300 nanometri e che in un certo senso si comporta come un parassita: il virus infatti si aggancia ad una cellula ospite per inocularle il suo materiale genetico e quindi riprodursi all’interno dell’organismo, che può essere umano, animale, vegetale o addirittura batterico a seconda del tipo di virus. Le varianti sono moltissime e il funzionamento è più complesso di così, per cui se si vuole capire nel dettaglio che cosa sono i virus conviene leggere approfondimenti specifici presenti su internet.

Le ipotesi sulla nascita dei virus

Da dove è cominciato tutto? Sulla nascita dei virus non ci sono certezze ma solo ipotesi, dal momento che non avendo a disposizione fossili di alcun tipo non è stato possibile stabilire con sicurezza il modo e il tempo in cui si sono venuti a formare. Una prima teoria è la cosiddetta ipotesi regressiva, secondo cui un tempo i virus erano forme di vita cellulari che poi hanno subito un fenomeno che li ha portati a ridurre in maniera considerevole il proprio genoma fino a trasformarsi nell’entità biologica parassitaria conosciuta oggi. Esiste poi l’ipotesi endosimbiontica, secondo cui i virus sono il frutto di una fuoriuscita di materiale genetico dagli antenati delle cellule eucariotiche, per un processo inverso rispetto a quello ad esempio di cloroplasti e mitocondri. Infine, c’è l’ipotesi della coevoluzione, che invece afferma che i virus si sono originati in modo indipendente rispetto agli organismi, tramite l’evoluzione di molecole complesse. Sono tutte teorie ad oggi plausibili in base a diverse evidenze scientifiche, ma al momento nessuna è stata dimostrata.

La nascita della virologia moderna

Lo studio dei virus è una branca della microbiologia che ha avuto inizio non troppo tempo fa, quando alla fine del diciannovesimo secolo si è scoperta l’esistenza di queste entità biologiche in seguito alle ricerche portate avanti per mettere fine a una pestilenza che aveva interessato le coltivazioni di tabacco, la cosiddetta malattia del mosaico del tabacco. Diversi esperimenti permisero ai ricercatori dell’epoca come il russo Dimitri Ivanovsky di teorizzare l’esistenza di un microrganismo che provocasse la patologia riproducendosi all’interno dell’ospite, troppo piccolo però per essere visto con il microscopio ottico: per avere finalmente contezza della natura particellare dei virus bisogna aspettare il 1935, quando il Premio Nobel per la Chimica Wendell Stanley osservò con il recentemente inventato microscopio elettronico proprio il virus del mosaico del tabacco, escludendone quindi la natura fluida che fino a quel momento gli era stata attribuita in via teorica.

A ben vedere, le origini e la storia dei virus hanno molto da dire riguardo la natura di questa entità biologica che nella nostra epoca sta causando non pochi problemi.

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