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Politica | 10 dicembre 2025, 10:42

Sanità ligure, scontro totale in Regione: sindacati in presidio contro la maxi-fusione delle Asl

Cgil, Cisl e Uil contestano l’accentramento, “servono più operatori e un vero confronto, non un unico ente regionale”

Sanità ligure, scontro totale in Regione: sindacati in presidio contro la maxi-fusione delle Asl

 Giornata calda a Genova per la sanità regionale. Mentre in via Fieschi il consiglio affronta una maratona di voti sulla contestata riforma del sistema sanitario, Cgil, Cisl e Uil hanno convocato un presidio permanente sotto le finestre dell'assemblea. Il nodo centrale dello scontro: la fusione delle cinque aziende sanitarie locali in un unico ente regionale, provvedimento che i sindacati giudicano un accentramento mascherato da efficientamento.

La seduta, iniziata ieri, prosegue oggi senza limiti di orario. Il testo aveva superato i passaggi in giunta a inizio novembre e nel Consiglio delle autonomie a fine mese, ma l'opposizione delle sigle confederali non si è mai attenuata. Il segretario Cgil Maurizio Calà contesta l'impostazione stessa dell'intervento: il vero problema della Liguria sarebbe la fuga di residenti dai territori mal serviti, non la frammentazione amministrativa. "Gli operatori -sostiene Calà - avrebbero bisogno di colleghi in più, non di organigrammi rivisti. La regione più anziana d'Italia richiede capillarità nell'assistenza ai cronici, non concentrazione di funzioni".

Sulla stessa linea Luca Maestripieri della Cisl, che non contesta la necessità di riformare ma i tempi compressi e l'assenza di un vero negoziato. "Il rischio paventato è che l'accorpamento serva a spostare personale da un capo all'altro della regione per tappare vuoti strutturali", afferma Maestripieri

Duro l'affondo della Uil,  secondo Riccardo Serri e Giovanni Bizzarro, la riforma spalanca le porte ai privati nella governance sanitaria. Alba Lizzambri dei pensionati Uil "evoca una sanità a due velocità, con gli anziani abbienti tutelati e i fragili abbandonati".

I sindacati chiedono lo stop dell'iter per avviare un confronto vero su organici, mobilità del personale e tutela del servizio pubblico.

Elena Romanato

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