Chi si avventura sulla strada che dall'area urbana di Imperia si inerpica verso il cuore dell'entroterra, con destinazione Dolcedo e Isolalunga, sa bene che il viaggio è un'esperienza, per così dire, "multisensoriale".
Tra curve sinuose e panorami mozzafiato, si nasconde un insidioso percorso a ostacoli dove il vero protagonista non è il paesaggio, ma il manto stradale stesso. Asfalto sconnesso, rattoppi degni di un puzzle e, immancabilmente, la fioritura di buche improvvise rendono il tragitto un vero e proprio banco di prova per i sistemi ammortizzanti. La sensazione comune tra gli automobilisti è riassunta in una battuta che è diventata quasi un mantra locale: per affrontare il tratto, non basta la patente, serve "una buona assicurazione casco".
La strada, che serve la Val Prino, obbliga a una guida d'altri tempi: concentrazione massima, velocità ridotta e la capacità di prevedere la prossima crepa. I residenti, ormai abituati a queste "montagne russe" quotidiane, hanno sviluppato riflessi da rallysta e un affetto incondizionato per il proprio gommista di fiducia. Eppure, al di là dell'asfalto ballerino, lo sforzo viene ripagato: Isolalunga e Dolcedo accolgono il visitatore con la loro quiete e la bellezza dei vicoli antichi, offrendo un premio ineguagliabile che fa dimenticare (almeno fino al ritorno) i sobbalzi del viaggio. Resta l'auspicio per tutti che le amministrazioni, congiunte, possano presto trasformare questo tratto da "gioco a premi" a scorrimento piacevole, consentendo a tutti di godere appieno e in sicurezza della magia dell'entroterra imperiese.














