Una ricostruzione fondata su antichi documenti con il fascino e la suggestione della favola lunga 400 pagine dal titolo ʽVele Sarde al vento. La Marina Sarda dalle origini all’unità d’Italiaʼ. Invece è il frutto del lavoro indefesso, accurato e appassionato di Roberto Allegro insieme a Vittoria Aicardi e Lodovico Allegro ed edito dal Centro Studi risorgimentali Lomellino di Mortara.
Il volume, presentato ieri pomeriggio nell’Auditorium del Museo Navale nel contesto del Raduno Vele d’Epoca, è veramente una fonte inesauribile non soltanto di quella storia che racconta i grandi episodi, le mitiche battaglie e i maestosi protagonisti ma anche quelle che appaiono come trascurabili vicende e marginali personaggi mentre sono elementi assolutamente importanti per capire la loro epoca e il dipanarsi degli eventi. Con questa filosofia, lo sguardo attento del professor Roberto Allegro si è persino soffermato su alcuni episodi riguardanti la ʽguerra di corsaʼ attiva nel Mediterraneo del ‘500 con protagonisti addirittura portorini. Una storia che neppure un coraggioso appassionato del passato conosce e che fa da contorno all’argomento che rappresenta il tema centrale dell’opera.
Ma i suoi autori sono riusciti a far mergere le origini più lontane della marineria di quel casato che, tre secoli più tardi, sarà protagonista dell’Unità d’Italia. “Senza conoscere la storia – afferma Roberto Allegro – non si può comprendere il domani, altrimenti non si spiega come sia stato possibile che uno staterello, quel piccolo Ducato dei Savoia, abbia assunto una importanza storica”.
Le ricerche degli autori, infatti, sono risalite fino al 1200 per poi giungere al ‘500, l’epoca in cui imperversavano i corsari e uno di origine calabrese convertito all’Islam e autore del tentativo di rapire il Duca Emanuele di Filiberto Savoia. L’apporto di Vittoria Aicardi, invece, è stato soprattutto rivolto al contributo della flotta sarda nella Prima Guerra di Indipendenza e alle sue azioni anche fino ad oltre la Seconda. Un lavoro importante che spiega le origini più vicine nel tempo della marineria sabauda, essenziale per quel periodo che, dopo tre secoli, portava alla nascita dell’Italia.














