La situazione delle acque reflue alla foce del Rio Varcavello a Diano Marina continua a essere al centro del dibattito e della rabbia dei residenti e dei turisti. Nonostante il divieto di balneazione firmato dal sindaco, i liquami continuano a sfociare in mare, creando un evidente disagio e un forte malcontento tra chi frequenta il Golfo Dianese.
Il provvedimento, sebbene necessario come misura preventiva, non è considerato sufficiente a risolvere un problema che si protrae da tempo, minacciando l'immagine turistica della città.
Le proteste di cittadini e villeggianti si fanno sempre più intense, chiedendo un'azione concreta e non più rinviabile. Contemporaneamente, l'attenzione è alta anche su un'altra grave questione: la rete idrica comunale.
La minoranza consiliare ha infatti richiesto una seduta monotematica per discutere degli interventi urgenti necessari per sanare una situazione che rischia di compromettere ulteriormente le infrastrutture cittadine. La pressione sull'amministrazione comunale è dunque duplice. Da un lato, la necessità di trovare una soluzione definitiva per le acque nere che deturpano il litorale; dall'altro, l'obbligo di affrontare la precarietà della rete idrica. La minoranza, attraverso le parole del capogruppo della lista civica 'Diano Marina' Marcello Bellacicco, incalzando l'Amministrazione, chiede che "metta testa" a queste emergenze, sottolineando come "la pazienza della comunità sia ormai al limite".














