L’Olanda, fascinoso 'plat pays' ('vlakke land') che da sempre offre richiami storici, artistici e vastità – l’immenso Rembrandt, ad esempio, o le vertigini di van Gogh, o la luce di Delft di Vermeer e del grigio mare del Nord, dove il vento è l’unica barriera – unita al controcanto della Liguria, terra verticale e di profondità.
Romanzo olandese (Scritturapura) di Marino Magliani mette a confronto le due terre e le due anime del bravissimo scrittore, nato in Val Prino, nell’entroterra di Imperia: dopo essere vissuto per anni tra Spagna e America Latina, alla fine del Novecento si è stabilito sulla costa olandese – a Zeewijk, quartiere costruito sul modello della Via Lattea – dove scrive e traduce.
Vale la pena di immergersi nelle profondità delle pagine di Marino Magliani, di centellinare le emozioni e la delicatezza che scorrono tra le sue righe. Romanzo olandese. Figlio dell’estremo ponente ligure, Magliani è scrittore-antropologo, giramondo e amico, uomo di partenze e ritorni, uomo-ponte anche, generoso negli affetti e nella scrittura, che fa continuamente la spola tra Ponente e Nord Europa.
Ora, con 'Romanzo olandese', racconta da par suo Amsterdam e le sue periferie, il Noordzeekanal, il canale del mare del Nord e la sua acqua così diversa da quella che precipita con i torrenti nelle sue valli liguri, colma non di suoni ma di silenzi.










