Si è concluso solo dopo mesi di contenzioso, e a pochi giorni da un’udienza davanti ad ARERA, il caso della settantatreenne torinese che si era vista sospendere la fornitura idrica nella sua seconda casa a Imperia da parte del gestore Rivieracqua. La donna, che aveva presentato formale contestazione su alcune bollette ritenute non dovute, si era ritrovata senz’acqua senza preavviso né risposta ai reclami, in quella che – secondo il legale Enrico Panero – rappresenterebbe una violazione delle norme a tutela dell’utenza in caso di controversia.
Il disagio è durato mesi, fino a quando, poco prima della data fissata per la seduta presso l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, la fornitura è stata riattivata, la maggior parte del debito annullata e all’utente è stato riconosciuto un controcredito di 84 euro. Un epilogo che ha restituito l’acqua alla donna, ma che ha anche acceso i riflettori su una gestione del servizio idrico che, almeno in questo caso, lascia spazio a diverse criticità.
La posizione di Rivieracqua, tuttavia, è netta. L’azienda ha replicato con una nota in cui nega qualsiasi irregolarità nella sospensione, specificando che la tutela del minimo vitale di 50 litri giornalieri per abitante – prevista dalla normativa per gli utenti in stato di morosità – è applicabile solo alle abitazioni di residenza anagrafica, e non anche alle seconde case, come nel caso della signora.
In merito alla procedura, Rivieracqua ha affermato di aver rispettato tutti i passaggi previsti, inviando regolari preavvisi tramite raccomandata. Quanto agli oneri di fognatura e depurazione, il gestore ha sottolineato che l’utente ha sempre pagato tali importi senza sollevare obiezioni, e che solo recentemente è stata avanzata richiesta di esenzione, nonostante la fornitura sia attiva dal 2010. Una richiesta accolta, con rideterminazione dell’importo dovuto, pur se presentata tardivamente.
Infine, l’azienda ha precisato che, dopo un primo intervento del legale, la cliente si è rivolta direttamente allo sportello di Rivieracqua, dove ha ottenuto assistenza senza bisogno di ulteriori azioni legali.














