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Accadde Oggi | 01 luglio 2025, 07:00

1 LUGLIO 1990. Su Imperia e Golfo Dianese cala la mannaia della siccità: residenti esasperati bloccano l'Aurelia. Turisti in fuga

Allo studio progetto per un acquedotto volante che parta dalla Valle Arroscia

1 LUGLIO 1990. Su Imperia e Golfo Dianese cala la mannaia della siccità: residenti esasperati bloccano l'Aurelia. Turisti in fuga

Turisti in fuga dalla Riviera di Ponente, stretta nella morsa di una siccità storica. 

Prenotazioni alberghiere, in residence e nei campeggi disdette, cambi di meta last minute per i vacanzieri. Villaggi e strutture turistiche senza acqua, niente docce in spiaggia. A Cervo, dove da una decina di giorni dai rubinetti non sgorga una goccia d'acqua, cittadini e ospiti hanno persino bloccato l'Aurelia per protestare.

Il timore è anche per possibili, gravi gravi conseguenze sotto l'aspetto igienico-sanitario. L'esasperazione della popolazione è a livelli mai visti: a mezzogiorno di ieri sono state quasi 200 le persone scese in strada con cartelli e slogan di protesta, bloccando la circolazione nel Cervese.  Sono stati attimi di tensione, è volato anche qualche schiaffo, spintoni tra i dimostranti e le forze di polizia, accorse a vigilare e "controllare" la manifestazione, peraltro totalmente pacifica. 

Il traffico sulla Statale è rimasto paralizzato per circa un'ora. E' un episodio significativo della preoccupante carenza idrica in Liguria, soprattutto sulla Riviera di Ponente. Il comprensorio di Diano Marina è la zona più colpita. La situazione, già precaria, è precipitata nelle ultime ore, diventando drammatica, soprattutto in vista dell'affluenza turistica del week-end che, seppur in calo per i motivi già evidenziati, si troverà a fronteggiare un'emergenza vera e propria. 

Negli alberghi, nei campeggi e negli alloggi del Dianese prosegue intanto la fuga degli ospiti stagionali: anche chi è appena arrivato, resosi conto della situazione, è risalito in macchina e se n'è tornato mestamente a casa. Sul banco degli imputati, inevitabilmente, sono saliti gli amministratori e i politici locali, non importa di quale partito. A tutti loro viene addebitato il fatto si essersi lasciati sorprendere dalla progressiva carenza delle risorse idriche, situazione che a dire il vero si sarebbe potuta prevedere e monitorare in tempo, prima di giungere al dramma che si sta vivendo ora.

Cervo, che fa un po' da capofila della protesta, visto e considerato il prolungarsi della siccità dai rubinetti, popolazione e turisti sono disperati. "Non possiamo neppure lavarci, fa caldo, gli abiti sono da cambiare. Come facciamo?", dicono in coro. Sul piede di guerra ristoratori e titolari di esercizi pubblici quali bar e pub. "Non funzionano le lavastoviglie, dobbiamo servire le bevande nei bicchieri di carta usa e getta", confermano. 

A ruba le bottiglie di acqua minerale e le salviettine detergenti: nei supermercati e nei negozi cominciano a scarseggiare. Per Cervo, il paese nelle condizioni peggiori (gli unici rifornimenti arrivano dalle autobotti dei vigili del fuoco di Imperia che riempiono quattro contenitori nei punti nevralgici), si profila una soluzione, grazie alla disponibilità dei Comuni di Riva Ligure e Imperia: Riva darà a Imperia le eccedenze di tre pozzi, pari a 8.640 metri cubi al giorno, e questa a sua volta ne cederà la metà al comprensorio di Diano.

"Tra qualche giorno potremo riavere un po' d'acqua - annuncia a fine giornata il sindaco di Cervo, Teresio Vigo - ma sarà una soluzione tampone: a medio termine, circa un mese, noi sindaci del comprensorio abbiamo intenzione di realizzare un acquedotto "volante" che, dalla Valle Arroscia, rifornisca l'invaso del torrente Impero, ormai quasi a secco. La Provincia ha messo sul tappeto un miliardo di lire, ma spetta al presidente dare l'approvazione: ma non c'è più tempo da perdere". Se a Imperia, almeno per ora, l'acqua c'è ancora, per quanto di gusto pessimo (salata e dal forte sapore di cloro), ad Andora, da una settimana, i villaggi turistici in regione Rollo sono praticamente prosciugati. L'entroterra di Albenga è rifornito dai vigili del fuoco.

Giorgio Bracco

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