Anche la comunità cattolica di Imperia ha accolto con gioia e partecipazione l’elezione del nuovo Papa. Un momento di preghiera e di esultanza ha unito fedeli di ogni età nella parrocchie, dove si è respirato un clima di attesa e speranza per il nuovo pontificato.
Orlando Baldassarre, consigliere comunale e animatore storico della comunità, ha commentato a caldo la notizia:
“Mi sembra un papa sulla scia di Bergoglio, magari più accorto su certi temi. Importante il suo impegno in Perù. Non saranno contenti i conservatori”.
Parole che riflettono una prima impressione su una figura che sembra voler proseguire il cammino di apertura e attenzione ai poveri già tracciato da Papa Francesco, mantenendo però – secondo Baldassarre – una certa prudenza su questioni delicate. Il riferimento al suo lavoro missionario in Perù sottolinea la continuità con l’attenzione alle periferie del mondo e alla giustizia sociale.
“Ogni nuovo Papa porta con sé una ventata di novità, ma anche di responsabilità. Preghiamo perché sia una guida saggia e misericordiosa per la Chiesa,” conclude Baldassarre.
La tanto sospirata fumata bianca è arrivata nel pomeriggio, dopo la delusione delle votazioni precedenti e l'attesa in piazza San Pietro di decine di migliaia di persone. I 133 porporati, riuniti da mercoledì pomeriggio nella Cappella Sistina, sono riusciti a a trovare la necessaria maggioranza dei due terzi, dunque il sostegno a uno di loro da parte di almeno 89 cardinali.
Il nome papale, Leone XIV, rappresenta l'identità che un Papa assume dopo la sua elezione e sotto la quale eserciterà il suo pontificato. La tradizione di cambiare nome una volta eletti al soglio pontificio risale al VI secolo e si è consolidata come prassi nel X secolo. A partire dal 1555 è diventata una regola costante, segno di una vera e propria trasformazione spirituale e istituzionale. Il nome scelto rappresenta l’identità del pontificato e spesso omaggia predecessori, santi o ideali religiosi. Non è una pratica esclusiva della Chiesa cattolica. Anche nella Chiesa copto-ortodossa, il nuovo patriarca assume un nome pontificale. Attualmente, mentre la Chiesa cattolica resta in attesa del nuovo pontefice, Papa Teodoro II guida la Chiesa copta. Il nome del Papa cambia a seconda della lingua Il nome papale è anche un simbolo di universalità. Prendiamo ad esempio Papa Francesco, che nel latino ufficiale della Santa Sede è “Franciscus”, in italiano “Francesco”, nel suo spagnolo nativo “Francisco”, in inglese “Francis”, in francese “François” e in tedesco “Franziskus”.
Ogni lingua riflette l’impatto globale del pontificato e l’adattabilità della figura del Papa ai diversi contesti culturali.L'Osservatore Romano - quotidiano in lingua italiana edito nella Città del Vaticano - uscirà immediatamente con una edizione straordinaria e immediata del giornale in forma cartacea. Un'edizione a tiratura limitata e gratuita, che verrà di distribuita in Piazza San Pietro immediatamente dopo la presentazione del nuovo Pontefice, possibilmente anche con la sua prima foto in bianco e dichiarazione. Un servizio prezioso e unico per tutti i fedeli presenti, che ieri, ad assistere alla prima fumata, erano oltre 45 mila.