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Attualità | 18 aprile 2025, 15:49

LA DENUNCIA. La Salita al Calvario sprofonda nell'abbandono tra l'indifferenza degli amministratori (foto)

Triste declino di un luogo unico, magico e mistico, protagonista de 'Il Peccato' di Boine. E stasera c'è la Processione

Vegetazione spontanea erbacce e rovi che invadono la strada, pavimentazione con pietre sconnesse e pericolosi trabocchetti,  graffiti ovunque, incuria e abbandono dilagante, illuminazione che lascia a desiderare

Una storia di straordinario degrado e incuria, quella che vive da tempo - tra l'indifferenza di assessori e amministratori comunali - la storica e suggestiva salita al Calvario, strada panoramica e antica mulattiera che, partendo da Borgo Cappuccini, accanto alla chiesa di San Benedetto Revelli, sale dolcemente tra ulivi e vecchi giardini sino alla sommità, il Monte Calvario

Un percorso ricco di fascino, bellezza e tranquillità ma, purtroppo, segnato dolorosamente dalla mancanza di interventi di recupero e ripristino di uno tra i luoghi potenzialmente più belli e attrattivi del capoluogo rivierasco. Una situazione davvero imbarazzante, che centinaia di residenti e ospiti fedeli alla tradizione saranno costretti a rivivere stasera, quando il corteo religioso che uscirà dalla chiesa di San Benedetto Revelli salirà, guidato dal parroco, lungo l'ex mulattiera per percorrere le stazioni-nicchia della Via Crucis sino alla cima del Calvario, laddove sono installate le tre Croci sacre. 

Un viaggio sospeso nel tempo, tra misticismo e riflessione. Giunti in cima, su un piazzale erboso circondato da una fila di cipressi, si erge la facciata del Santuario di Santa Croce, sede della Confraternita della Santissima Santissima Trinità. La vista che si apre a destra sul golfo di Imperia, con Porto Maurizio ai piedi del colle e Oneglia sullo sfondo insieme alle pendici di Capo Berta, è per distacco la più affascinante dell'intera città. Nelle mattinate più terse mattine non è difficile scorgere in lontananza, all'orizzonte sul  mare, la costa settentrionale della Corsica. La prima parte della salita è assoluta protagonista nel celebre libro di Giovanni Boine, 'Il Peccato'. Uno spazio sospeso fra il mare della Foce e la collina.

"Frinire di cicale per tutto, barbaglio accecante bianchiccio, cose nette, sfacciate, senza ombra...Pensava di salirsene su pian piano ai cipressi del Monte, che la frescura c’era lassù e la queta vista intorno dei colli e del mare. Ma come arrivò al convento delle Carmelitane dove la salita comincia (sassosa incassata fra i muri sgretolati bianchi di cinta, con aldilà gli orti e i giardini e su svettanti le cime dei mandorli e dei limoni lucide-verdi) come dunque costeggiava, salendo il convento, gli giunse grave, nascosto, d’un tratto il suono d’harmonium". Così scriveva Boine ne 'Il Peccato'. Ma il vero 'peccato', perdonate il gioco di parole, è un altro: vedere, oggi, com'è ridotta la salita al Monte Calvario.

Diego David

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