Un’estate difficile, per il settore turistico, caratterizzata da vacanze ‘mordi e fuggi’ e da cambiamenti radicali nelle abitudini dei vacanzieri. La ristorazione imperiese risente di una stagione che fa fatica a decollare: “È un’annata particolare-sottolinea Enrico Calvi, presidente di Fipe Imperia-, i flussi non sono omogenei e, soprattutto, le permanenze sono più brevi rispetto allo scorso anno: la maggior parte dei turisti, evita soggiorni prolungati e rimane in Riviera sono per i fine settimana”.
Non solo, sono sempre di più i turisti che preferiscono cucinarsi i pasti autonomamente, riducendo l’affluenza nei locali. Il cambiamento delle abitudini, anche nel campo vacanze, ha portato a ricadute nel settore della ristorazione: “Lo spopolare degli ‘affitti brevi’ a discapito delle strutture alberghiere tradizionali, fa si che siano sempre di più coloro che scelgono il ‘take away’ o decidono di fare la spesa al supermercato e cucinarsi in autonomia qualche pasto”.
L’andamento dell’Imperiese riflette quello nazionale, con un luglio decisamente al di sotto delle aspettative: “Dopo questo mese un po' sottotono, le aspettative della categoria risiedono negli arrivi di agosto”. La provincia è scelta come meta da italiani e, soprattutto, stranieri: “Si è registrata una buona presenza di turisti proveniente dal Nord Europa e dalla Germania, ma la generale condizione economica non favorevole ha portato a una contrazione”, commenta Calvi.
Conclude Calvi: “In generale, stiamo assistendo a un cambiamento del turismo turismo, non solo a livello locale, ma anche nazionale. Alcune località sono assalite dall’overtourism e altre registrano un’inevitabile flessione. Sicuramente serve una strategia condivisa per invertire questa tendenza”.














