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Attualità | 10 marzo 2025, 16:36

A 'Il Colle' a Nava' una serata Teo Costa: tra buon cibo, convivialità e riflessioni per le nuove norme sull'alcol

Le degustazioni ai tempi di Salvini, un piacere ridotto ma non annullato

A 'Il Colle' a Nava' una serata Teo Costa: tra buon cibo, convivialità e riflessioni per le nuove norme sull'alcol

La serata di sabato scorso all'Albergo Ristorante 'Il Colle' a Nava, che ha visto come protagonisti i pregiati vini della cantina piemontese 'Teo Costa', si è rivelata, come sempre, un evento all'insegna della convivialità, della tradizione enogastronomica e della squisita ospitalità offerta, anche alla nostra redazione, dal patron Alessandro Moraglia e dalla sua famiglia. Tuttavia, dietro la bellezza di una serata all'insegna dei sapori autentici, si è celato un tema di riflessione che ha toccato la sfera delle degustazioni e della legislazione in materia di alcol.

A guidare l'evento, con la sua esperienza di sommelier internazionale, era chiamato Stefano Semeria, noto per la sua capacità di illustrare le caratteristiche di ogni vino abbinato alle varie portate. Ma ciò che inizialmente avrebbe dovuto essere un’esperienza di scoperta e piacere per tutti i partecipanti, è stato, invece, caratterizzato da un elemento di disagio. Infatti, una buona parte dei commensali ha manifestato una certa ritrosia nel degustare i vini proposti

Il motivo di questo clima di diffidenza va ricercato nelle politiche messe in atto dal ministro Matteo Salvini, il quale, con l'intento di ridurre gli incidenti stradali legati all'abuso di alcol, ha reso più rigide le normative sul consumo di bevande alcoliche. Seppur lodevole l'intento di ridurre i rischi sulle strade, queste politiche hanno avuto un impatto significativo sull'intera filiera enologica, creando una sorta di paura generalizzata nei confronti del consumo di vino, anche in contesti controllati come una cena conviviale.

La paura del "colpo di testa" sulle strade ha creato una sorta  "sindrome da astinenza" anche tra coloro che, pur non essendo alla guida, si sono trovati a limitare il piacere di un buon calice di vino, temendo possibili sanzioni o restrizioni. È evidente che, se da una parte la sicurezza stradale è fondamentale, dall’altra parte occorre un equilibrio che permetta di non penalizzare troppo la cultura del buon vino e la convivialità che essa porta con sé. L’esperienza enologica, infatti, non è solo un viaggio attraverso i sapori ma anche un modo per condividere momenti insieme, per celebrando la tradizione e la cultura culinaria, che rischiano di venire sacrificati a causa di una legislazione troppo restrittiva.

Questa situazione solleva una questione importante: è possibile trovare un equilibrio tra la sicurezza stradale e la libertà di godere della buona tavola senza doversi sentire in colpa o perseguitati dalla paura? Non si sta dicendo che le degustazioni debbano trasformarsi in eventi dove si esagera con il consumo di alcol, ma almeno dovrebbe essere possibile godere di qualche assaggio in sicurezza, soprattutto per coloro che non sono alla guida. La paura di "superare il limite" ha infatti un impatto anche su chi non si trova al volante, contaminando l'intera esperienza.

Nonostante il clima di cautela che ha pervaso l'evento, il menù preparato dal ristorante Il Colle è stato una vera e propria esplosione di sapori genuini e tradizionali. La cena ha avuto inizio con un flan di peperoni accompagnato dalla bagna cauda, un piatto tipico della cucina piemontese, seguito da un pan fritto con lardo e una tartare di carne. Ad esaltare l’autenticità degli antipasti è stato il Gaul Sub Alpine, un fresco spumante d'Arneis che ha accompagnato il palato con leggerezza e freschezza.

Poi, il momento clou: i tagliolini ai funghi, un piatto che ha celebrato la stagione invernale, accompagnati da uno Chardonnay di uve stramature che ne ha sottolineato la ricchezza. Per i veri amanti della carne, lo stracotto con patate è stato il piatto principale, da gustare in abbinamento a un Roero di uve Nebbiolo. Infine, per chiudere in bellezza, la crema di mascarpone con biscotti di San Romolo ha offerto un dolce ricordo della Riviera, accompagnato da un moscato rosé che ha concluso la serata con dolcezza.

La cantina Teo Costa ha una storia che affonda le radici nel 1800, quando l'azienda agricola fu fondata. Oggi si estende su 80 ettari di vigneti, con circa 450.000 viti a frutto, distribuite tra le Langhe, il Roero e il Monferrato, tre dei territori più rinomati per la viticoltura piemontese. La cantina si trova a Castellinaldo d’Alba, nel cuore del Patrimonio Mondiale Unesco, e ha sempre puntato sulla qualità e sulla passione per la viticoltura. L’azienda è stata tra le prime a credere nel Castellinaldo Barbera d'Alba, un vino che ha contribuito a valorizzare ulteriormente il territorio. I vini prodotti dalla cantina Teo Costa sono D.O.C. e D.O.C.G., espressione di una tradizione che viene tramandata da generazioni con attenzione alla qualità e al rispetto della natura.

Concludendo la serata all’Albergo Ristorante 'Il Colle' è stata, nonostante le difficoltà legate alle normative recenti, un'opportunità per riflettere sul ruolo del vino nella nostra cultura. Se da una parte la sicurezza stradale è importante, dall’altra è altrettanto fondamentale non dimenticare l'importanza della convivialità e del piacere legato alla degustazione. 

La speranza è che, nel tempo, si possa trovare un giusto equilibrio che consenta a tutti di godere appieno di queste esperienze, senza paure né limitazioni ingiustificate.

Diego David

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