Il panorama degli agriturismi in Italia ha registrato negli ultimi anni una crescita straordinaria. Negli ultimi 20 anni, il numero delle strutture è raddoppiato, con un giro d'affari che ha raggiunto i 1,9 miliardi di euro.
Questo fenomeno riflette un cambiamento nelle preferenze turistiche, con un numero crescente di viaggiatori che preferisce esperienze autentiche, legate alla natura, alla gastronomia e alla cultura rurale.
Tuttavia, la situazione in Liguria appare diversa, con un andamento che contrasta con quello nazionale. Nonostante il successo a livello nazionale, la Liguria sembra trovarsi in una situazione diametralmente opposta. Se da un lato le altre regioni italiane continuano a vedere una crescita del numero degli agriturismi, in Liguria il trend è negativo.
La regione ha registrato più chiusure che aperture, una situazione che potrebbe essere legata a vari fattori locali. Uno dei principali motivi di questa difficoltà è il terreno complesso e montuoso tipico della Liguria, che rende difficile la gestione di attività agricole e turistiche.
Le strutture agrituristiche richiedono investimenti significativi in infrastrutture e manutenzione, e le piccole aziende locali potrebbero non riuscire a sostenere i costi elevati. Inoltre, la Liguria ha un mercato turistico già molto competitivo, con altre forme di ospitalità, come gli hotel e i bed and breakfast, che dominano la scena. La stagione turistica relativamente breve e la dipendenza dalle condizioni climatiche aggiungono ulteriori sfide per il settore. Le regioni più dinamiche in questo settore sono il Veneto, la Toscana, la Puglia e la Sicilia, che hanno saputo attrarre milioni di turisti italiani e stranieri. L'offerta variegata di attività, dai laboratori di cucina alla raccolta dei frutti, fino alle escursioni in mezzo alla natura, rende gli agriturismi una scelta sempre più popolare, anche tra le famiglie e i giovani.