L’attesa è (dovrebbe essere) finita. Oggi a Roma è in programma il vertice del centrodestra chiamato a indicare il nome del candidato presidente per la Liguria. Con questo appuntamento finiranno anche tutte le indiscrezioni e le «promozioni» che negli ultimi giorni hanno visto alternarsi le più disparate previsioni sui favoriti, a secondo della fonte che produceva l’informazione. Il patto tra gli alleati è chiaro: chi uscirà dal vertice come candidato, avrà l’appoggio incondizionato di tutta la coalizione, anche perché nessuno ha comunque convenienza a giocare per perdere.
Anche chi non vedesse indicato il candidato preferito, avrebbe molto da perdere da una sconfitta in Liguria. Il discorso vale certamente per Fratelli d’Italia, primo partito di una coalizione che senza Giovanni Toti non si dimostrerebbe vincente. Ma lo stesso ex presidente della Regione, che registra in questi giorni alcune defezioni dalla Lista che porta il suo nome, non può rischiare di veder svanire completamente tutto il proprio progetto politico.
La Lega, rappresentata in Liguria dal viceministro Edoardo Rixi, uno dei papabili candidati presidenti, non potrebbe certo disimpegnarsi neppure in caso la scelta cadesse su altri: specie in un momento in cui i consensi nelle ultime elezioni sono stati in forte calo, indicherebbe il declino di un’intera classe dirigente anche a livello locale.
Infine Forza Italia, dopo mesi di ingressi di candidati importanti nelle proprie fila, rischierebbe, in caso di sconfitta, di veder fuori dalla Regione molti nomi eccellenti e di vanficare il massimo sforzo compiuto per tornare a livelli di prestigio.