Oggi, 8 agosto 2024, si celebra il centenario della nascita di Franco Balestra, una delle figure più emblematiche del balùn e un nome che risuona ancora potente nel mondo dello sport.
Nato nel 1924 a Tavole, in alta val Prino, la sua carriera è stata un viaggio attraverso una delle epoche più appassionanti del pallone elastico, oggi pallapugno, una storia fatta di vittorie, rivalità e un'eredità che continua a ispirare appassionati e nuovi talenti. La carriera di Franco Balestra fiorì negli anni '50 quando il gioco del pallone era al culmine della sua popolarità. Un palmares importante: più di 4000 partite giocate e sei scudetti , precisamente nel 1952, 1955, 1957, 1958, 1959 e 1960.
Il suo stile di vita modesto lo portava, agli inizi, a recarsi in bici ad Imperia, dove spesso si poteva incontrare in Piazza del Duomo, impegnato in sessioni di allenamento che si sarebbero presto trasformate in un appuntamento fisso per gli appassionati.
Poi arrivò il trasferimento: trascorreva nove mesi l’anno ad Alba, allenandosi intensamente e alloggiando presso l'Hotel Stella, che pagava di tasca propria con i guadagni delle partite che disputava quasi giornalmente.
La sua prima vittoria “ufficiale” del 1952 gli fu assegnata solo quarant'anni dopo.
La finale di quell'anno contro Augusto Manzo, tenutasi in tre partite, è rimasta nella memoria. La prima partita a Torino vide la vittoria di Balestra per 11-5, mentre la seconda a Imperia finì in parità (10-10) ma fu sospesa a causa del buio. La "bella" a Torino fu vinta da Manzo per 13-6.
Tuttavia, nel 1995, dopo un attento riesame su alcune irregolarità, la Federazione assegnò il titolo del 1952 alla Libertas Imperia, riconoscendo così ufficialmente il suo trionfo. A questo riguardo, la rivalità tra Franco Balestra e Augusto Manzo era ed è ancora un istituzione. Come nel ciclismo Coppi e Bartali, il confronto tra Balestra e Manzo divise i tifosi in due fazioni appassionate.
Ogni incontro tra i due campioni era un evento di enorme importanza, capace di attirare migliaia di spettatori nei principali sferisteri del Piemonte e della Liguria, come Alba, Torino, Ceva, Pieve di Teco, Imperia e Acqui Terme. Il leggendario sferisterio “Mermet” era spesso il palcoscenico di queste sfide: durante il suo periodo di massimo splendore, la pallapugno era talmente popolare che le partite attiravano un pubblico di 7.000-8.000 spettatori, una cifra che superava persino gli eventi calcistici dell'epoca.
In effetti, il giorno dello spareggio decisivo tra Balestra e Manzo, che coincise con il derby Juve-Toro, lo stadio del calcio non era, a grande sorpresa, tutto esaurito, a dimostrazione dell'enorme richiamo che la pallapugno aveva sulle folle.
Giorgio Bracco, giornalista, firma storica dell'edizione di Imperia del Secolo XIX scrittore e saggista e autore di “Le colline in pugno” e “ Il campione silenzioso”, libri che ritraggono pienamente un uomo tanto introverso quanto determinato, che ha dedicato la sua vita a uno sport capace di unire regioni e generazioni, racconta: “L’impatto sulla pallapugno è stato così significativo che gli è stata dedicata, mentre era ancora in vita, la terrazza centrale allo sferisterio di Frazione Clavi. Si tratta di un’onorificenza concessa a pochi. La memoria di Franco Balestra è viva e così va tenuta: il suo spirito continua a influenzare le generazioni future, cementando il suo status di leggenda, sicuramente da ricordare, dello sport della pallapugno”.