Il calo demografico avanza ma la popolazione scolastica tiene testa all’invecchiamento. Cioè, nonostante l’endemica carenza di nascite in atto da decenni che colpisce l’Italia e ancor più la Liguria, il sistema scolastico imperiese non sembra avvertirne le conseguenze.
Infatti, nessuno tra i dirigenti scolastici interpellati è in grado di prevedere una diminuzione nel numero delle classi per il prossimo anno scolastico. “Anche con il calo demografico non cambia nulla – afferma Luca Ronco, preside dell’Istituto Tecnico Ruffini – Per il prossimo anno posso contare su due classi dell’indirizzo turistico e informatico, su una classe dello sportivo, agrario e geometri, quindi per un totale di 7 classi, come avveniva in passato”.
Non si sbilancia più di tanto, invece, il dirigente dei Licei Classico e Scientifico. “Non posso prevedere l’entità numerica delle classi – dichiara Paolo Auricchia – Sarà l’Ufficio Scolastico Provinciale a definirla. Per ora posso soltanto affermare che anche il Liceo Classico, la scuola di più antiche tradizioni, tiene, non perde iscrizioni”.
In effetti, per quanto riguarda il dimensionamento dei vari istituti, sarà necessario attendere le decisioni dell’Ente superiore. Neppure nella scuola dell’obbligo, che più dovrebbe risentire della scarsità di nascite e conseguentemente di alunni, la contrazione non si verifica.
”Le iscrizioni sono risultate nella norma – spiega Angelo Quaglia, preside dell’Istituto Comprensivo Littardi – I numeri di classi sono paragonabili a quelli dello scorso anno e, comunque, nei tre anni della mia dirigenza non si sono mai verificati diminuzioni di alunni e quindi di classi”.