Quello che doveva essere un esame, una risonanza magnetica all’encefalo sinistro con contrasto, nemmeno troppo urgente ma delicato, vista l’età avanzata della donna per escludere complicazioni, come prescritto dal medico, è diventata una vera e propria 'odissea' per una signora di 80 anni di Imperia. Il figlio è, stato, infatti, costretto per due mesi ad 'attaccarsi' ogni giorno al telefono e a pellegrinare negli uffici del Palasalute di Imperia, senza venire ancora a capo dell’appuntamento. Unico approdo, recarsi presso un centro privato, ma al costo di 270 euro.
Vicenda emblematica quella dell’ottantenne imperiese alle prese con le code per poter accedere esami e accertamenti, in particolare dopo l’esplosione del Covid. “Sono andato anche di persona al Palasalute di via Acquarone - racconta al nostro giornale F.M. il figlio della donna - ma non c’è stato verso di farmi dare un appuntamento entro la data prescritta in nessuno presso gli ambulatori degli ospedali di Imperia, Sanremo o Bordighera”. Il 14 settembre scorso, infatti, il medico curante aveva prescritto alla donna di sottoporsi a una risonanza magnetica all’encefalo sinistro con contrasto entro 60 giorni. Il termine è scaduto ma, nonostante il figlio abbia telefonato ogni giorno al Cup e al numero verde per due mesi contattando i recapiti messi a disposizione dall’Asl, l’appuntamento non c’è ancora.
“Posto per mia madre veramente ci sarebbe stato - sottolinea l’uomo - ma solo in una struttura privata a pagamento, al costo di 270 euro. Capirete che per una persona anziana che vive ha una pensione di 500 euro, questa cifra è proibitiva. È un problema quello delle code -ammettono all’Asl1 Imperiese, soprattutto dopo le diverse ondate di Covid. Stiamo cercando di rimetterci in linea ma ci vorrà tempo”.
“Il tempo è scaduto e, nonostante l’Urp mi abbia gentilmente contattato, per l’esame che doveva essere eseguito a mia madre entro 2 mesi per prescrizione medica non ci è ancora stato assegnato. Sono seriamente preoccupato per la salute di mia mamma a questo punto”, conclude F.M.














