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Politica | 15 marzo 2021, 07:11

Regione, modifiche alla legge sull'urbanistica, Scajola: "Permetterà sviluppo e vivibilità nell'entroterra" (video)

"Dove c'è la possibilità per le famiglie di vivere, la popolazione resta e resta anche volentieri. Però in quelle zone dobbiamo dare anche opportunità di lavoro", dichiara Scajola

Regione, modifiche alla legge sull'urbanistica, Scajola: "Permetterà sviluppo e vivibilità nell'entroterra" (video)

Nuove modifiche alla legge regionale sull'urbanistica che secondo l'assessore regionale Marco Scajola, firmatario del provvedimento, potranno dare sviluppo al territorio, sulla costa, ma anche sull'entroterra, permettendo sviluppo e riqualificazione, anche attraverso uno snellimento della procedura per la redazione dei piani urbanistici comunali, che non dovranno più essere approvati in regione nelle parti che riguardano i singoli comuni.

L'esigenza di modificare la legge 36 del '97 sull'urbanistica – spiega Scajola - nasce perché noi entro l'anno porteremo un piano straordinario, il piano territoriale regionale che è previsto dalla legge urbanistica. Il piano territoriale regionale prevede il futuro, quindi la visione del nostro territorio dei prossimi 20-30 anni, dalla costa all'entroterra. Quindi la costa, le città della costa che sono la stragrande maggioranza, perché c'è stato uno sviluppo urbanistico edilizio in particolar modo sulla costa, e anche l'entroterra. Per arrivare al piano dovevamo fare anche le modifiche alla legge urbanistica per renderla coerente con il nuovo piano”.

La modifica – continua Scajola – riguarda nuove opportunità per il territorio, in particolare ai comuni con i quali abbiamo una diretta interlocuzione. Ad oggi tutti i comuni devono fare i puc (piani urbanistici comunali). Attraverso le modifiche che noi porteremo verranno individuati in Liguria, penso a circa una quarantina di comuni, una decina in provincia di Imperia, che quando metteranno mano al proprio puc, dovranno allinearsi al nuovo piano territoriale regionale”.

In concreto, spiega l'assessore, “la modifica prevede che il puc verrà spezzettato in due parti. Ad oggi quando un comune fa il puc, lo adotta nelle varie sedi comunali, e poi viene portato in Regione che lo approva. Noi invece lo spacchiamo in due parti, una strettamente locale, su cui l'adozione e l'approvazione saranno compito del comune, quindi non ci sarà nessun passaggio in Regione, quindi tempi più brevi e meno burocrazia, ma soprattutto sarà il comune, come è giusto che sia, a decidere sulla pianificazione locale.

Per quanto riguarda invece un'altra parte che interessa la Regione, è un piano che chiameremo delle infrastrutture. Ogni comune dovrà individuare delle zone che hanno più valenza pubblica, penso alle ciclabili, alle mobilità, nell'estremo ponente si parla per esempio dei nuovi tratti di aurelia bis per aiutare il traffico che è molto impattante sull'aurelia, scuole, quindi vivibilità pubblica. Questo piano di infrastrutture invece verrà sì adottato dal comune, ma approvato da Regione. Questo non vale per i piccoli comuni che avranno sempre i loro piani urbanistici, ma servirà per fare una pianificazione regionale coerente da Ventimiglia a Sarzana, e non come accaduto purtroppo negli ultimi 20 anni in Liguria dove ognuno andava per le proprie idee, e c'erano scelte urbanistiche molto discutibili con un aumento spaventoso edilizio sulla costa, che è molto congestionata, soffocata, non ha aree di sviluppo. Molti comuni stanno cercando di farlo tra grandi difficoltà. Noi forniremo questi strumenti
”.

Strumenti di cui, Scajola promette, usufruirà anche l'entroterra.
Si parla tanto che l'entroterra deve essere aiutato, sostenuto, recuperato e che bisogna dargli vivibilità. Però mi chiedo come, perché le leggi nazionali vanno tutte contro l'entroterra e rischiamo lo spopolamento, non ci permettono di fare scuole o grandi interventi viabilistici. Noi invece vogliamo andare in controtendenza, vogliamo permettere all'entroterra di superare alcuni blocchi urbanistici che erano vigenti fino a questo tempo, e permettere alle aziende di ampliarsi, a nuove aziende di crescere, aziende che possono avere caratteristiche, per esempio da noi, alimentari, o che possono avere una vocazione turistica, penso gli alberghi diffusi, i bed and breakfast, a tutte le realtà che nel nostro entroterra possono avere un futuro. Penso a nuove strade, ma anche a nuove scuole, noi vogliamo che le scuole rimangano nei piccoli borghi dell'entroterra, anche perché dove c'è una scuola, dove c'è un servizio, un giardino, una piazza, dove c'è la possibilità per le famiglie di vivere, la popolazione resta e resta anche volentieri. Però in quelle zone dobbiamo dare anche opportunità di lavoro, e col nostro piano territoriale si può dare sviluppo e economia all'entroterra”.

Una modifica alla legge urbanistica che segue il piano casa, con cui Scajola fu accusato di voler portare più cemento in regione. L'assessore difende però quel piano.

Io sono molto contento di occuparmi di urbanistica per questo secondo mandato, è un tema meraviglioso perché ti permette la visione e la pianificazione del territorio per i prossimi anni, e quindi è un argomento molto affascinante e tecnico e difficile. Purtroppo si presta spesso a polemiche sterili, demagogiche, prive di contenuti che vengono fatte da chi di urbanistica non capisce nulla, ma pretende, con esternazioni fuori senso e fuori logica di dire cose che non sono vere. Il piano casa ne è un esempio, all'epoca abbiamo letto e sentito dichiarazioni imbarazzanti. Il piano casa è in vigore in Liguria dal 2016, sta dando al nostro territorio economia perché si parla di fondi privati attivati per circa 70 milioni di euro all'anno che vuol dire lavoro e opportunità. Non sta assolutamente creando problemi di tipo urbanistico perché vengono fatte costruzioni sulle costruzioni, ma soprattutto vengono fatte demolizioni di edifici costruiti male, spesso anche in zone rosse, dove non si deve costruire perché a rischio, e questi edifici vengono spostati in zone sicure. Le polemiche dell'epoca sono state nel tempo sconfitte dalla verità. Il piano territoriale e la legge urbanistica vanno sulla stessa strada, consumo di suolo zero, ma opportunità di riqualificare e di dare sviluppo al nostro territorio in piena sicurezza, dando un futuro ai nostri giovani che potranno vedere una Liguria più moderna, più vivibile con più infrastrutture e zone pubbliche, perché il piano si rivolge soprattutto al pubblico per dare più palestre, piste ciclabili, scuole, parchi, zone dove famiglie e anziani possono vivere in sicurezza, con una qualità di vita che andrà sicuramente a migliorare”.

Francesco Li Noce

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