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Attualità | 21 dicembre 2020, 11:41

Imperia: presidio davanti la prefettura degli operatori di vigilanza privata: "Nostro contratto scaduto da cinque anni" (foto e video)

I sindacati denunciano lo stallo delle trattative nazionali per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro per gli operatori della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza, scaduto da 57 mesi

Imperia: presidio davanti la prefettura degli operatori di vigilanza privata: "Nostro contratto scaduto da cinque anni" (foto e video)

Si è svolto questa mattina il presidio di protesta di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltuc Uil. Lo stato di agitazione ha interessato tutti i palazzi del Governo in Liguria e nel resto d'Italia. Il 24 dicembre è inoltre prevista uno sciopero nazionale.

I sindacati denunciano lo stallo delle trattative nazionali per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro per gli operatori della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza, scaduto da 57 mesi. "Tutti i tentativi delle organizzazioni sindacali per giungere ad un accordo teso a migliorare le condizioni contrattuali di migliaia di lavoratrici e lavoratori si sono scontrati con la netta ostilità delle associazioni datoriali, il cui unico obiettivo è la conservazione e persino il peggioramento delle norme del rapporto di lavoro. - affermano le tre sigle sindacali - Tutto ciò in un momento drammatico per il Paese, nel quale, invece, servirebbe uno sforzo comune per garantire equilibrio sociale e un corretto rapporto fra tutela della sicurezza e del lavoro fondato su stabilità occupazionale, dignità del tempo di vita e difesa del potere d’acquisto".

"Durante questi mesi di emergenza sanitaria la vigilanza privata è chiamata ad un impegno ancora più gravoso per consentire ai cittadini ed alle imprese di affrontare la situazione: migliaia di lavoratrici e lavoratori hanno continuato a operare gestendo la sicurezza e consentendo l’attività di enti pubblici e imprese private, lavorando spesso in condizioni di precaria sicurezza. - concludono - Le associazioni datoriali hanno sistematicamente osteggiato il rinnovo del contratto e oggi invocano l’alibi dell’emergenza: un tentativo inaccettabile, offensivo e prevaricatore nei confronti degli operatori, una strategia che in anni ha portato il settore a ridursi a una giungla in cui livelli di concorrenza imbarbariti, appalti al massimo ribasso, pirateria contrattuale, violazioni di norme per l’esercizio dell’attività si scaricano sulla vita delle guardie giurate e degli addetti alla sicurezza".


Francesco Li Noce

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