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Attualità | 27 dicembre 2019, 09:44

Sanremo: l'offerta nelle scorse settimane ed ora è ufficiale, 'Iren Mercato' ha acquisito da Amaie 'SanremoLuce'

La cessione ha effetto dal 1° gennaio: non comporterà alcun adempimento o formalità a carico dei clienti e non avrà alcun impatto né sul piano economico, né sulle condizioni del servizio offerto che sarà fornito da Iren Mercato Spa con la qualità fino ad oggi garantita.

Sanremo: l'offerta nelle scorse settimane ed ora è ufficiale, 'Iren Mercato' ha acquisito da Amaie 'SanremoLuce'

La notizia era già stata anticipata nei mesi scorsi ed ora è stata ufficializzata dalla Amaie Spa, la partecipata del Comune di Sanremo che, nell'ambito di un percorso di riorganizzazione delle proprie attività, ha ceduto alla Iren Mercato Spa di Genova (con procedura di gara ad evidenza pubblica), il ramo d'azienda ‘Sanremoluce’, che comprende i contratti con i clienti del servizio di energia elettrica, forniti nell'ambito della ‘Maggior Tutela’.

Amaie Spa, quindi, non opererà più quale soggetto di vendita ma manterrà la proprietà e la gestione della rete di distribuzione elettrica quale operatore storico locale dal 1910. La cessione ha effetto dal 1° gennaio: non comporterà alcun adempimento o formalità a carico dei clienti e non avrà alcun impatto né sul piano economico, né sulle condizioni del servizio offerto che sarà fornito da Iren Mercato Spa con la qualità fino ad oggi garantita.

Iren Mercato ha offerto 6,2 milioni di euro, superando così la concorrenza degli altri operatori. L’acquisizione dei nuovi clienti (23mila clienti elettrici nel mercato della maggior tutela), consentirà al gruppo Iren di aumentare l’energia elettrica venduta di circa 50 GWh/anno, con un fatturato annuo atteso pari a circa 13,6 milioni di euro nel 2020.

Come saranno utilizzati i 6,2 milioni? Il presidente Pancotti ha spiegato: “Pagheremo le tasse e non sarà un’operazione indolore, poi pagheremo i debiti. Amaie è una società con un conto economico in pareggio ma si porta dietro un fardelli di debiti che risalgono al primo decennio del 2000 quando la società, per risolvere un problema di deficit, ha contratto un debito importante nei confronti di Cassa Conguagli”. 

“E’ una cessione che non coinvolge alcun lavoratore, ma si cede solo un bene immateriale – ha detto l’assessore Massimo Rossano – sono quindi stati salvaguardati tutti i dipendenti e le rispettive famiglie. A fronte di una valutazione del ramo di azienda di poco inferiore al milione di euro, sono scesi in campo grandi giocatori che hanno proposto valutazioni molto superiori".

Carlo Alessi

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