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Imperia Città | 29 luglio 2018, 16:09

Attuale situazione politica nel ponente ligure, le considerazioni di Giuseppe Vittorio Piccini, Segretario regionale della Liguria del Nuovo Psi

"Il treno lanciato verso il precipizio del 2020 non intende arrestarsi. Imperia non docet”

Attuale situazione politica nel ponente ligure, le considerazioni di Giuseppe Vittorio Piccini, Segretario regionale della Liguria del Nuovo Psi

“Le scissioni sono il pane nella storia della politica italiana. Quando nel 1921 si scisse il PSI per costituire il PCd'I Lenin disse a Bordiga: ‘Troppo tardi e troppo pochi’. Rixi non è Lenin e Toti non è Bordiga ma la volontà di dividere FI e provare ad aggredire la base elettorale degli altri partiti del centrodestra si scontra con questa ferrea considerazione”. Ad affermarlo è Giuseppe Vittorio Piccini, Segretario regionale della Liguria del Nuovo Psi.

“Tutti gli oratori politici locali e nazionali della start-up ‘Vivaio Liguria’ – spiega Piccini - hanno un solo denominatore comune nell'invito al Convegno: aver perso il riferimento a FI, il Partito che li ha fatti eleggere. Le ultime figure citate da Toti poi sono proprio quelle protagoniste della disastrosa cavalcata nel ponente ligure. Oggi il nuovo progetto politico è una travolgente conquista del consenso dei Moderati per convogliarlo al sostegno, formalmente critico, al governo Di Maio. Un governo impegnato a distruggere ogni presupposto di ripresa economica e sociale della nostra Regione con l'azzeramento delle Infrastrutture e l'ingabbiamento del mercato del lavoro. Tutti i grandi progetti e i grandi accordi formali con cui hanno galleggiato a livello locale Governatori e Sindaci – conclude il Segretario regionale della Liguria del Nuovo Psi - sono avviati sul binario morto della regressione felice. Oggi il loro ‘saggio’ di riferimento è diventato il professor Becchi. Pur tuttavia il treno lanciato verso il precipizio del 2020 non intende arrestarsi. Imperia non docet”.

C.S.

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