/ 

| 26 aprile 2018, 15:27

Evasione di questa mattina a Sanremo: il sindacato Co.s.p. “Siamo pochi e siamo mal organizzati"

“Le carceri italiane scoppiano ed i poliziotti scontano il prezzo della più totale disorganizzazione della giustizia penitenziaria”.

Evasione di questa mattina a Sanremo: il sindacato Co.s.p. “Siamo pochi e siamo mal organizzati"

“Tutti appaiono sordi e distratti alle denunce che ripetutamente il Coordinamento sindacale penitenziario continua a trasmettere ai vari organi di Stato e all'amministrazione penitenziaria, ma la situazione nei prossimi mesi non può che peggiorare, mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini”.

Interviene così il segretario generale nazionale del sindacato di polizia penitenziaria Co.s.p., Domenico Mastrulli, a commento  dell’evasione avvenuta questa mattina a Sanremo. Un detenuto di condannato per vari reati, responsabile di un grave episodio di accoltellamento e di tentato omicidio nei confronti di quattro persone, nonostante fosse ammanettato, durante l’uscita dall’ospedale di Sanremo presso il quale era stato accompagnato per sottoporsi ad accertamenti diagnostici, è riuscito a eludere la sorveglianza degli uomini di scorta, tra cui l’autista del mezzo della polizia penitenziaria e a dileguarsi per le vie del centro sanremese facendo perdere le proprie tracce. Attualmente l’uomo è ricercato dalle forze di polizia.

Mastrulli non esita a porre l’accento sulla condizione delle carceri e sulle gravi carenze di organico: “Siamo pochi, siamo mal organizzati – sottolinea il segretario generale nazionale del Co.s.p. - e siamo sotto organico nei servizi di trasferimento dei reclusi e nelle visite di accompagnamento negli ospedali e nei tribunali. Quanto verificatosi questa mattina rappresenta l’ennesimo episodio di particolare gravità che dovrebbe far riflettere sull'organizzazione generale dei servizi di trasferimento dei reclusi e sui servizi di piantonamento affidati in tutta Italia a 6mila uomini rispetto alle 10mila unità che nel 1995 venivano impiegate attraverso l'arma dei carabinieri”.

In Italia i detenuti hanno superato la soglia delle 58mila persone mentre poliziotti e agenti penitenziari sono scesi a 35.000 unità con una riduzione di circa mille uomini l'anno per effetto dei pensionamenti: “Le carceri italiane scoppiano – conclude Mastrulli - e i poliziotti scontano il prezzo della più totale disorganizzazione della giustizia penitenziaria”.

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium