Succede di trovarsi nella cassetta delle lettere un bollettino, senza alcuna lettera di accompagnamento, intestato all’Agenzia delle Entrate, con un conto corrente che fa capo alla Rai. Sul foglio, una cifra di poco inferiore a 100 euro è scritta a mano, apparentemente riferita al rinnovo dell’abbonamento del canone televisivo. Sul retro, numeri di cellulare scritti a mano e persino una casella email collegata all’interessato, con una password fantomatica.
Ma la sorpresa maggiore è un’altra: i dati di residenza indicati risalgono a 15 anni fa, in un’altra città e regione, eppure lo stesso bollettino viene recapitato a mano nella nuova residenza, qui a Imperia.
Il dubbio è inevitabile: si tratta di un tentativo di estorsione, orchestrato da ignoti sfruttando il riferimento al conto della Rai, oppure c’è qualcos’altro dietro a questo curioso episodio che mette in luce quanto oggi la nostra vita privata possa essere sotto il controllo di soggetti esterni?
La polizia postale consiglia di non pagare somme sospette, di non contattare numeri o email indicati e di segnalare immediatamente l’accaduto. Un promemoria che la prudenza e la verifica dei dati sono oggi più che mai fondamentali.














