Diciotto miliardi di lire per “opere fantastiche”. Così, almeno, ha battezzato il Comune di Imperia la montagna di soldi, che potrebbe presto arrivare - attraverso mutui pluriennali - per rilanciare e valorizzare il capoluogo rivierasco.
La cifra è faraonica, mai vista nella storia della città. All’improvviso Imperia, la città dove sino all'estate scorsa la popolazione doveva fare un’umiliante coda alle autobotti per rifornirsi d'acqua, diventerà dunque il paese modello, una sorta di Paradiso terrestre?
Un terzo della somma, 6 miliardi, sarà destinato al porto (pratiche già approvate dal Consiglio e inviate alla Cassa Depositi e Prestiti), 6 miliardi per la nuova strada di penetrazione lungo Valle Caramagna, quasi 1 miliardo per il secondo lotto dei lavori di collegamento tra via Diano Calderina e via Santa Lucia, sottopassaggio tra via Argine destro e viale Matteotti, bretella stradale tra via Argine sinistro e la Statale 28, sottopassaggio pedonale della stazione di Oneglia, arginatura sinistra torrente Impero.
Questi i cardini dell’ambizioso programma. Ma l’elenco delle opere per cui il Consiglio comunale, guidato dal sindaco, Claudio Scajola (in carica da meno di due mesi), ha deciso di approvare la richiesta di finanziamento è ancora più lungo e si perde nei rivoli di altri innumerevoli interventi di piccola e media entità. L’opposizione parla di “libro dei sogni”. Lo scetticismo sarebbe anche legittimo: tante, troppe sono le opere pubbliche che Imperia attende da anni. Il porto unico tra Oneglia e Porto Maurizio, la strada a mare tra Oneglia e Diano Marina, il collegamento ferroviario con Ormea attraverso la vallata dell'Impero sono discussioni antiche, addirittura del secolo scorso.
“Nel 1983 Imperia cambierà volto - annuncia Scajola - il prossimo anno dovrebbe anche essere l'anno buono per l'approvazione dei lavori del porto. Non si tratta solo di buoni propositi ma qui abbiamo cifre, progetti, iniziative e lavori già approvati dal Consiglio, entrati pertanto nella fase di attuazione. Sul porto siamo convinti che sia finalmente l’anno buono per l'approvazione del progetto da parte della Regione". L’amministrazione si è dunque fatta bene i conti in tasca, presentando una dettagliata relazione patrimoniale, che fino all’85 dovrebbe garantire (nella peggiore delle ipotesi), la possibilità di accendere mutui per un totale di 18 miliardi di lire.
“La crisi economica pesa in modo particolare sugli enti locali – prosegue Scajola - abbiamo scelto responsabilmente la strada della programmazione: investimenti in opere che la città attende da anni, mantenimento del livello dei servizi e un inevitabile taglio delle spese correnti”.














