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Attualità | 17 dicembre 2025, 18:28

LA STORIA/ Lorenzo Gariano è tornato in Nepal per aiutare i bambini di Thame

Dopo il terremoto del 2015 e la più devastante alluvione causata da un lago glaciale a 5000m lo scorso agosto del 2024 ha messo in gioco un villaggio che ha bisogno di continua assistenza

LA STORIA/  Lorenzo Gariano è tornato in Nepal per aiutare i bambini di Thame

Ecco la vera e pura ragione per essere di nuovo qui. La ragione profonda e spirituale per assistere questo popolo nobile e silenzioso che non è mai alla ricerca dell'assistenzialismo”. 

L’alpinista di Poggi Lorenzo Gariano è tornato in Nepal per una giusta causa come spiega lui stesso: “Thame: non si può dire che goda di buona sorte. Dopo il terremoto del 2015, la poi ancora più devastante alluvione causata da un lago glaciale a 5000m lo scorso agosto del 2024. La causa: effetti climatici attribuiti al surriscaldamento del Pianeta in generale. Loro che non hanno strade, o macchine di alcun tipo che inquinano e che non potrebbero che essere più "green" sono le prime vittime innocenti di tutti gli altri paesi industrializzati che spurgano veleni intorno a loro”.  

Gariano è volato in Asia per assistere i bambini e maestri di questa scuola remotissima situata ai margini della sopravvivenza per via della quota e clima rigido. “Qui i bambini – racconta Gariano -  non hanno il lusso delle classi riscaldate a 3900m e quando esce il sole, si studia all'aperto dove fa decisamente più caldo. non c'è altro da aggiungere sugli altri disagi a cui noi occidentali faremmo ormai fatica a comprendere nelle nostre agiate società. Siamo qui per dovere di tutti i generosi sponsor che credono in noi e che ci hanno riposto fiducia”. 

Thame contava 53 edifici pre alluvione 2024, ora ve ne sono 29, 5 crollati solo qualche mese fa con le ultime piogge. Molti altri in bilico sull'ormai delicatissima cresta di collina divorata dalle voraci acque. “Geologicamente – dice Gariano - la zona è un disastro ed il paese è collegato dal resto della valle da una strettissima lingua di terra composta da sabbia arenaria in lenta ed inesorabile erosione. Per ovvie ragioni si sta seriamente prendendo in considerazione la rilocazione della scuola temporanea più in fondo in valle nel paese di Thame dove partecipai nel lontano 2010 ai lavori di ristrutturazione degli edifici scolastici. La scuola poi fu chiusa per insufficienza di bambini ma ora potrebbe presentarsi come una salvazione. Qui il clima è anche più mite e l'acqua non è così a rischio di gelare per mesi. Naturalmente la school committe deve esprimere il suo giudizio su tutto ciò che concerne la rilocazione. Nel frattempo ci è stato chiesto dal nuovo preside la fornitura urgente di piumini per tutti i bambini, lo staff e maestri dell'ostello che stanno andando incontro al rigido inverno. 

Sono in tutto 43 giubbotti caldi e l'ordine è già stato mandato alla fabbrica di un mio amico a Kathmandu. In aggiunta fornirà di sua personale generosità altrettanti scarponcini per alleviare la sofferenza dal gelido cemento delle classi di Thame theng. Dei nuovi tamburi per l'assemblea mattutina, e un nuovo campanello per le classi. Il resto lo custodiremo gelosamente per le successive priorità che certamente non mancheranno a seguire. Mi hanno accolto come sempre con grande calore umano e come si usa nella tradizione Sherpa, mi hanno ricoperto di sciarpe "Kata" come segno di riconoscenza. Segno di una comunità ancora pulsante e viva e che apprezza il valore umano. Valeva proprio la pena la dura e sofferta risalita in quota dopo aver congedato il simpatico gruppo di trekkers a Lukla per Kathmandu. Vi ringrazio di cuore per aver letto con attenzione questa lunga lettera per Thame”, la conclusione dell’alpinista di Poggi. 


 

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